Comune comprensione

I membri della Commissione mista internazionale
I membri della Commissione mista internazionale
Il quattordicesimo incontro della Commissione mista internazionale per il dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa si è tenuto dal 16 al 21 settembre 2016 a «Villa Maria», Francavilla al Mare (Chieti). L’incontro è stato generosamente ospitato da sua eccellenza monsignor Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto, membro della Commissione, con il sostegno della Conferenza episcopale italiana.

Fatta eccezione per il patriarcato di Bulgaria, erano rappresentate tutte le Chiese ortodosse, ovvero il patriarcato ecumenico, il patriarcato di Alessandria, il patriarcato di Antiochia, il patriarcato di Gerusalemme, il patriarcato di Mosca, il patriarcato di Serbia, il patriarcato di Romania, il patriarcato di Georgia, la Chiesa di Cipro, la Chiesa di Grecia, la Chiesa di Polonia, la Chiesa di Albania e la Chiesa delle Terre ceche e di Slovacchia. Era presente un numero corrispondente (ventisei) di membri cattolici provenienti da diversi Paesi.

La Commissione ha lavorato sotto la guida dei suoi due co-presidenti, il cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, e l’arcivescovo Job di Telmessos, del patriarcato ecumenico, assistiti dai co-segretari il metropolita Gennadios di Sassima (patriarcato ecumenico) e monsignor Andrea Palmieri (Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani). Dall’ultimo incontro plenario, l’arcivescovo Job ha sostituito il metropolita Giovanni Zizioulas, che si è ritirato per motivi di salute. La Commissione ha espresso la sua profonda gratitudine al metropolita Giovanni Zizioulas per la sua lunga e diligente guida della Commissione come co-presidente.

Durante la sessione plenaria di apertura, che si è tenuta venerdì 16 settembre, la Commissione ha ricevuto un caloroso benvenuto dal padrone di casa, l’arcivescovo Forte, e dal sindaco di Francavilla al Mare, il signor Antonio Luciani.
I due co-presidenti hanno espresso la loro gratitudine per l’ospitalità offerta dall’arcidiocesi, sottolineando che proseguiranno il cammino verso l’unità delle Chiese al fine di rafforzare la testimonianza cristiana nel mondo e portare il messaggio salvifico del Vangelo all’umanità che soffre.

Sabato 17 settembre i membri cattolici hanno celebrato l’eucaristia nella cattedrale di San Giustino a Chieti, presieduta dal cardinale Kurt Koch, alla presenza dei membri ortodossi e di molte autorità locali e gente del luogo. Successivamente sono stati accolti dal sindaco di Chieti, il signor Umberto Di Primio, nel teatro municipale, dove hanno assistito al tradizionale Miserere di Selecchy, eseguito dal coro della confraternita Sacro Monte dei Morti. Dopo sono stati accolti dal prefetto, il dottor Antonio Corona, nel palazzo del Governo, dove il governatore dell’Abruzzo, l’onorevole Luciano D’Alfonso, ha offerto una cena.

Domenica 18 settembre i membri ortodossi hanno celebrato la divina liturgia nel santuario di Manoppello, dove è conservata la preziosa reliquia del Volto Santo. La liturgia è stata concelebrata dall’arcivescovo Job di Telmessos insieme a sua grazia il vescovo Ilia di Philomelion (Chiesa di Albania) e a sua eminenza l’arcivescovo George di Michalovce e Košice (Chiesa delle Terre ceche e di Slovacchia), alla presenza dei membri cattolici. Alla divina liturgia hanno assistito numerosi fedeli della parrocchia ortodossa locale, come anche molti fedeli cattolici. I frati cappuccini, custodi del santuario, hanno offerto il pranzo e consegnato a ogni partecipante un ricordo della visita.

Nel pomeriggio i membri della Commissione hanno visitato la chiesa di Santa Maria Maggiore a Vasto, dove hanno venerato la reliquia della Sacra Spina. Hanno poi visitato la concattedrale di San Giuseppe e reso omaggio a un riverito trittico del xiv secolo, di origine albanese, raffigurante la Vergine, san Giovanni Battista e santa Caterina d’Alessandria. In diverse occasioni la zona di Chieti-Vasto è stata descritta come un ponte tra le due sponde dell’Adriatico, tra le tradizioni di Oriente e di Occidente. La Commissione ha poi visitato lo storico monastero di San Giovanni in Venere, abbazia benedettina del xiii secolo ora affidata ai padri passionisti. Queste visite hanno offerto ai partecipanti una profonda esperienza della grande devozione della gente dell’arcidiocesi e del loro affetto per la Chiesa e per il loro arcivescovo.

Nel primo giorno dell’incontro, come da consuetudine, i membri cattolici romani e quelli ortodossi si sono riuniti separatamente per coordinare il loro lavoro. La Commissione si è poi riunita in sessione plenaria per esaminare il testo di Amman sull’esercizio della sinodalità e del primato nel primo millennio, rivisto prima dal Comitato per la stesura, nel giugno 2015, e poi di nuovo dal Comitato congiunto di coordinamento, nel settembre 2015. Una prima lettura del testo ha portato a numerosi suggerimenti di emendamenti e di revisioni, che quindi sono stati elaborati da un Comitato per la stesura composto da tre membri ortodossi e tre membri cattolici. Questo testo rivisto in seguito è stato sottoposto all’assemblea plenaria, che l’ha discusso dettagliatamente e ha raggiunto un accordo sul documento, intitolato Sinodalità e primato nel primo millennio. Verso una comune comprensione nel servizio all’unità della Chiesa. Qualche dissenso su alcuni paragrafi del documento è stato espresso dalla delegazione del patriarcato georgiano.

Il dibattito si è focalizzato sull’importanza e l’interconnessione della sinodalità e del primato nella storia della Chiesa nel primo millennio nelle diverse e mutevoli situazioni in Oriente e in Occidente. Pur riconoscendo la diversità presente nell’esperienza della Chiesa, la Commissione ha riconosciuto la continuità di principi teologici, canonici e liturgici, che hanno costituito il vincolo di comunione tra Oriente e Occidente. Questa comprensione comune è il punto di riferimento e una grande fonte di ispirazione per i cattolici e gli ortodossi mentre oggi cercano di ripristinare la piena comunione. Su questa base, entrambi devono riflettere su come la sinodalità, il primato e la loro interconnessione possono essere concepiti ed esercitati oggi e in futuro.

Parlando del futuro del dialogo, la Commissione mista ha concordato che il Comitato di coordinamento si incontrerà il prossimo anno per decidere il tema e le questioni da approfondire nel dialogo.

Durante queste giornate, i membri della Commissione hanno pregato spesso per le popolazioni sofferenti in Medio oriente, dove molte delle Chiese presenti hanno le loro radici, come anche per quelle in Europa e in altre parti del mondo. Il martirio e il rapimento di molte persone, compreso il metropolita Paulos di Aleppo, membro della Commissione, e del metropolita Yohanna Ibrahim di Aleppo, sono stati sentiti fortemente come testimonianza della profonda unità di tutti i cristiani e come incentivo a impegnarsi ancora di più per progredire sul cammino della piena comunione fra le Chiese.

I membri della Commissione mista hanno molto apprezzato la generosa accoglienza della Chiesa ospitante e lo spirito di amicizia e di solidarietà di tutti i presenti. Confidano che il loro lavoro possa contribuire ad affrettare l’arrivo del giorno in cui si compirà la preghiera di Gesù all’ultima cena: «Perché tutti siano una cosa sola». Chiedono a tutti i fedeli di pregare per questa intenzione.

© Osservatore Romano pdf25 settembre 2016


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