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La morte di Sua Santità il Patriarca Ignazio IV Hazim

 

Il Patriarca Ignazio era nato il 4 aprile 1920 a Meharde, un villaggio cristiano del nord della Siria, non lontano da Hama. Aveva studiato a Beirut, nel seminario greco-ortodosso e presso l’Università Americana della medesima città. Nel 1946 si era trasferito a Parigi per continuare i suoi studi teologici all’Institut Saint-Serge e di qui ancora in Inghilterra. Di ritorno in Libano, fu infaticabile nel ridare vigore ad una Chiesa che rischiava di vivere ripiegata su se stessa; seppe rispondere alle attese delle nuove generazioni, essendo tra i fautori del Movimento della gioventù ortodossa. Dopo essere stato ordinato vescovo, tra lo stupore di tutti, chiese di essere destinato a Balamand, un magnifico monastero di origine cistercense, ma ormai in completo abbandono. Il Patriarca Ignazio aveva un sogno: farvi rinascere l’antica scuola di Antiochia. Chi oggi visiti quel luogo incantevole, tocca con mano come il sogno è stato realizzato al di là di ogni previsione. Nel 1966, fu chiamato a reggere la sede di Lattaqiya, dove rimase fino al 1979, anno della sua elezione patriarcale. È come metropolita di Lattaqiya che, nel 1968, pronunciò uno dei suoi discorsi più memorabili a Uppsala, in occasione dell’Assemblea generale del Consiglio Ecumenico delle Chiese.

È impossibile riassumere in poche righe ciò che più stava a cuore a un uomo come il Patriarca Ignazio, che ha vissuto a lungo e intensamente, ma c’è una parola che gli tornava spesso sulle labbra e che sembrava pronunciare con un certo compiacimento, quasi assaporandola. Questa parola era “l’altro”... La passione per questo “altro”, in tutte le sue espressioni, e per un altro che resti tale e che come “altro” sia amato è forse l’eredità più grande che egli ci lascia in dono, come traccia su cui continuare a camminare.

Il priore e la comunità sono vicini più che mai in quest’ora alla chiesa greco-ortodossa di Antiochia con l'affetto fraterno e la preghiera fedele e sono certi della sua intercessione efficace nei cieli!