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La morte di Sua Santità il Patriarca Ignazio IV Hazim

 

  Testo dell’appello rivolto da Sua Beatitudine Ignazio IV, patriarca di Antiochia, a tutte le parti in conflitto in Siria, dentro e fuori i suoi confini (25 luglio 2012)

“Appello perché cessino tutte le azioni ostili, quale che sia la loro provenienza”

Rivolgiamo un invito a tutte le parti coinvolte nel conflitto, in questa Siria dilaniata e al di fuori di essa, affinché si arresti ogni azione ostile, di qualsiasi provenienza essa sia. Un numero incalcolabile di arabi musulmani e cristiani, uomini, donne e bambini, cadono ogni giorno vittime delle bombe. Gli ospedali sono pieni di feriti e il gemito umano è divenuto un gemito permanente, ininterrotto.Noi arabi in Siria, indipendentemente dalla nostra religione, abbiamo il diritto di vivere in pace nel nostro paese. In questi quindici mesi, abbiamo perso un numero incalcolabile di persone; molti sono coloro che sono emigrati, lasciando la loro patria e rifugiandosi in altri paesi. Sotto le macerie degli scontri i nostri cristiani hanno perso i loro villaggi, le loro città, le loro proprietà, le loro sante chiese e le loro famiglie. Invitiamo tutti i siriani, nel nome dell’unico e vero Dio, a trovare un accordo per vivere in comune nella nostra Siria benedetta. Speriamo che le organizzazioni internazionali comprendano la specificità del nostro paese e ci garantiscano la pace, la stabilità e la riconciliazione.

Ignazio IV d’Antiochia, Primate della Chiesa greco-ortodossa di Antiochia e di tutto l’Oriente

 

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Spirito di pace

I cristiani orientali sono chiamati a operare attivamente perché nelle loro regioni sia instaurata la pace. Essi sono figli dell’amore e dell’umiltà evangelica, la loro Chiesa li chiama a essere fedeli a questa loro particolare vocazione. Per questa ragione, la Chiesa ricusa e respinge la violenza che dà luogo a massacri, dislocazione ed esodo di popolazioni, distruzioni, molteplici disordini e rapimenti di persone. La storia ha provato che la violenza, di qualunque provenienza essa sia, non è un cammino risolutivo dei problemi, ma al contrario contribuisce a rendere più tese le situazioni di divisione tra i figli di una stessa patria, determinando un crescendo di conflitti e di guerre.

(Dal comunicato del Santo Sinodo della Chiesa Greco-Ortodossa di Antiochia; Balamand, 2-4 ottobre 2012)