Incontri fraterni con la Chiesa ortodossa serba

 

Domenica 20 luglio 2014, nella cattedrale ortodossa della Resurrezione del Signore a Vienna, il vescovo di Remesiana Andreij (Cilerdzić) , un caro amico della comunità da molti anni, è stato solennemente insediato dal patriarca della Chiesa ortodossa serba Sua Santità Irinej quale vescovo serbo ortodosso della Diocesi d’Austria, Svizzera, Italia e Malta.

Alla liturgia hanno assistito, su invito del vescovo Andreij, anche due nostri fratelli in rappresentanza della comunità. Numerosi i rappresentanti delle altre Chiese, tra cui il vescovo ausiliare di Vienna Franz Scharl, il nunzio apostolico mons. Zurbriggen, il Prelato Manfred Wagner della Chiesa evengelica di Württemberg, alcuni presbiteri della Chiesa ortodossa greca, 12 monache di Zica con l’Igumena Jelena, l’igumeno di Studenitsa, l’Igumeno Methodij del monastero di Chilandari del Monte Athos, Markos e Kosmas monaci di Bukovo, fr. Richard di Taizé, numerosi studenti e colleghi professori di Belgrado, Graz, Monaco di Baviera…oltre alle autorità civili di Austria e Serbia.

È stato un grande momento di comunione ecclesiale , che ha visto una numerosissima partecipazione della comunità serba viennese. Il patriarca Irinej ha presieduto la Divina Liturgia, concelebrata da 12 vescovi: il neo metropolita Porfirije di Zagabria e Lubjana, i metropoliti Arsenios del Patriarcato ecumenico, Gheorghios di Kitrous della Chiesa di Grecia, Amfilochije del Montenegro e del Litorale, i vescovi Irinej di Bačka, David di Kruševać, Igniatije di Branicevo, Theodosije di Raška–Prizren, Pachomije di Vranja, Jeronim di Jegar, Sergeij di Germania, Lukijan di Budim, Vasilije of Zvornik-Tuzla, Hilarion di Timok, David di Stobi, Gerasim di Gornji Karlovac.

Al termine della Liturgia, è stato letto il decreto del Santo Sinodo di nomina del vescovo Andreij e il patriarca gli ha consegnato il pastorale, con parole di paterno augurio. Riportiamo alcuni estratti della risposta del vescovo Andreij: “Nella riunione plenaria ordinaria dei vescovi della Chiesa Ortodossa Serba di quest’anno ho ricevuto l’incarico – dopo che S.E. il Vescovo Irinej ha guidato per tre anni questa diocesi – di servire questo altare del Signore: d’ora in avanti mi è affidata, come responsabile del clero e pastore della comunità dei fedeli, la diocesi e la Chiesa di Cristo nei territori dei paesi cristiani dell’Austria, della Svizzera, dell’Italia e di Malta [...]

Questo incarico però mi spinge a esaminare con attenzione le mie reali capacità spirituali e fisiche chiedendomi: date le circostanze in cui mi trovo ad agire, sono io effettivamente nelle condizioni di corrispondere adeguatamente alle sfide del nostro tempo? E a questo proposito oggi mi ricordo delle parole del Santo apostolo Paolo, che dice: Io posso tutto in Cristo, lui mi dà forza (Fil 4,13). [...] Così come tengo sempre ben presenti davanti ai miei occhi le parole di Cristo: Chi tra voi vuole essere il primo si faccia servitore di tutti; o, ancora, il saggio consiglio di Paolo apostolo: Tutte le nostre capacità provengono da Dio (2Cor 3,5). [...]

La testimonianza che ci giunge dalla nostra fede vissuta ci invita innanzitutto alla responsabilità di praticare, in comunione e disciplina, un amore vicendevole nel segno del nostro Signore Gesù Cristo, e di offrire questo amore a tutti gli uomini, in comunione con i nostri fratelli della Chiesa Cattolica che sono maggioranza in questo paese, con i cristiani di altre confessioni e con i membri delle altre religioni che si trovano qui e ovunque. Ci troviamo nel cuore di quell’anno1 in cui il mondo commemora il centesimo anniversario dello scoppio di un conflitto che è stato causa di sofferenza per molti popoli. Una simile sofferenza non deve mai più ritornare!

Noi siamo chiamati a partecipare ad un dialogo universale per la pace nel mondo in conformità alle parole dell’apostolo Paolo: Abbiate a cuore di conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace (Ef 4,3). Beati gli operatori di pace perché saranno chiamati figli di Dio, dice nostro Signore, il Kyrios, colui che è la nostra pace. Però alla nostra Europa non basta solo la volontà politica di riconciliazione e di solidarietà, ma ad essa sono anche indispensabili quei fondamenti spirituali e morali che sono messi in luce dall’Evangelo e dal suo insegnamento. Il cristianesimo ha contribuito in modo decisivo alla formazione della nostra cultura e all’edificazione della Casa Europea.

La nostra Chiesa, con i suoi presbiteri e il suo popolo deve essere sempre e ovunque un’avanguardia nel praticare ciò che è bene e utile; e ciò che è bene e utile per il nostro popolo nella diaspora, in cosa consista vivere in pace, amore e comunione con tutti, ci è stato mostrato in modo mirabile con il loro personale esempio dal qui presente vescovo Irinej e da molti altri tra vescovi e presbiteri della Chiesa di Cristo. Sia nella nostra patria sia nelle chiese cristiane d’Europa – dall’approvazione della Charta Ecumenica del 2001 – le questioni d’attualità politica, sociale, economica ed ecologica nelle quali la nostra vita quotidiana è coinvolta non sono più escluse.

I fedeli della nostra diocesi possono stare sicuri che la nostra Chiesa, rispetto a queste problematiche, non resta certo indifferente. Il sistema economico globale contraddice un po’ ovunque l’Evangelo perpetrando un autentico reato contro milioni di uomini costretti a vivere nella fame, nella malattia e nell’ignoranza. Tutto questo non è possibile tenerlo separato dalla nostra vita quotidiana e dalla fede viva dell’Evangelo. Facciamo che il nostro lavoro e la nostra vita si riconcilino con la testimonianza dell’Evangelo! Seguiamo nostro Signore Gesù Cristo, Che da ricco che era si è fatto povero per noi, perché noi diventassimo ricchi per mezzo della sua povertà (2Cor 8,9).

Guardiamo a Gesù Cristo, [...] perché battezzati nella sua morte e nella sua resurrezione siamo anche degni di portare questo suo Nome testimoniandolo davanti a tutti gli uomini. E vogliamo l’unità della Chiesa, nello spirito della tradizione e con spirito di responsabilità verso l’Evangelo, in conformità al dono divino che abbiamo ricevuto mediante il Battesimo; tutti gli uomini ricordino che la Chiesa nel corso della storia, grazie a sagge decisioni, è riuscita a superare difficilissime problematiche. Ma amore e unità senza un radicale pentimento e un verace spirito di rinnovamento sono impossibili, tanto in senso individuale quanto in senso universale.”

I nostri fratelli hanno avuto occasione di trasmettere al vescovo Andreij tutto l’affetto e l’amicizia di fr. Enzo e della comunità, nel costante ricordo nella preghiera per il suo nuovo ministero. Nel corso del pranzo di festa offerto a tutti gli invitati, i nostri fratelli hanno potuto rinnovare personalmente al patriarca Irinej, uomo di pace e riconciliazione, l’assicurazione della preghiera dei monaci e delle monache di Bose per l’amata Chiesa ortodossa serba. Il padre di Andrej, p. Dobrivoje Čilerdžić, era uno stimato presbitero della Chiesa ortodossa serba esule in Germania, dove Andrej nacque nel 1961.

Dopo aver trascorso un anno sul Monte Athos (1980-1981), Andrej, con la benedizione del padre, decise di ritornare nell’allora Jugoslavia per studiare alla Facoltà di teologia della Chiesa ortodossa serba a Belgrado, dove si laureò nel 1986. Divenuto monaco nel 1987 nel monastero di Dečani, in Kosovo, nello stesso anno fu ordinato ierodiacono nella chiesa di San Sava a Düsseldorf, dal vescovo Lavrentije, e ieromonaco nel 1990 dal vescovo Irinej di Bačka. Dal 1992 fino alla sua ordinazione episcopale, padre Andrej ha fatto parte della comunità del monastero dei Santi Arcangeli di Kovilj, nella diocesi di Bačka (Novi Sad).

Ordinato archimandrita nel 2002, padre Andrej ha ricoperto incarichi di responsabilità per la sua Chiesa: segretario dell’Ufficio per le relazioni interecclesiali del Santo Sinodo (1993-2005); dottorando e poi docente di ecclesiologia nell’Istituto di teologia ortodossa dell’Università di Monaco (2008-2010). Nel maggio 2011 l’Assemblea dei vescovi della Chiesa ortodossa serba, riunita in sessione ordinaria, lo ha eletto vescovo di Remesiana e Vicario del Patriarca serbo.

Dal 2011 fino al 2014 è stato capo dell’Ufficio personale di sua Santità il patriarca serbo al Patriarcato serbo di Belgrado. L’assemblea dei vescovi della chiesa ortodossa serba lo ha eletto vescovo della diocesi di Austria-Svizzera-Italia-Malta con sede in Vienna il 24 maggio 2014. Infaticabile tessitore di unità, capace di relazioni autentiche, ricco di entusiasmo contemperato a sapienza e discernimento, profondo conoscitore del canto liturgico bizantino e appassionato predicatore, membro di diversi dialoghi teologici per la sua Chiesa e di numerose iniziative per la pace a livello europeo (Austrian Social Forum “Way of Hope” a Graz, la Società per l’amicizia serbo-tedesca a Monaco, l’Academy for social, national and cultural cooperation a Wuppertal), il vescovo Andreij parla correntemente tedesco, greco, italiano, inglese, francese, russo, arabo.

La nostra preghiera e l’affetto sincero lo accompagneranno fedelmente!