Convegni ecumenici internazionali
Dal 30 maggio al 1° giugno si è volta a Bose l’XI edizione del Convegno liturgico internazionale, organizzato in collaborazione con l’Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Cei. Il tema, Il concilio Vaticano II. Liturgia, architettura, arte, è stato scelto per la ricorrenza quest’anno del cinquantesimo anniversario di promulgazione della costituzione conciliare sulla liturgia Sacrosanctum concilium, e ha commemorato anche il centenario di fondazione della Rivista liturgica.
Il convegno ha raccolto esperienze di teologi, architetti e artisti, che hanno riletto il documento conciliare esaminandone le origini, la recezione, l’attualità di alcuni suoi nodi fondamentali e i problemi aperti per una sapiente articolazione futura tra liturgia architettura e arte.
Aperto dalla prolusione del priore fr. Enzo Bianchi che ha offerto una riflessione sull’urgenza di articolare in modo fecondo e sapiente i rapporti tra la liturgia e, rispettivamente, la Parola, la spiritualità, l’evangelizzazione il convegno si è chiuso con un intervento del card. ? Godfried Danneels, arcivescovo emerito di Malines-Bruxelles, che ha riletto l’oggi del concilio a partire dalla bellezza della liturgia.
Hanno preso parte al convegno delegati ufficiali di diverse chiese cristiane, monaci e monache provenienti dall’Italia e dall’estero, architetti e liturgisti provenienti da diversi paesi del mondo.
Dal 4 al 7 settembre si è poi tenuta la XXI edizione del nostro Convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa, organizzato in collaborazione con le chiese ortodosse.
Quest’anno la riflessione si è concentrata sul tema de Le età della vita spirituale: la riflessione ha innanzitutto interrogato la Scrittura e la tradizione dei padri della chiesa d’oriente e d’occidente circa il tema dell’itinerario della vita spirituale; ha poi cercato di mettere in relazione la sapienza dei padri con gli interrogativi antropologici del tempo presente circa le crisi nella vita spirituale, l’arte di invecchiare e il modo cristiano di vivere la morte; ha infine preso in esame le indicazioni che la tradizione monastica ortodossa offre riguardo all’articolazione fra le tappe della vita umana e le età della vita spirituale.
I lavori sono stati aperti dalla relazione del vescovo ? Iosif di Patara (patriarcato ecumenico) su “Vita spirituale e unità dei cristiani” e sono stati conclusi dalla relazione del vescovo ? Maxim of Western America (patriarcato di Serbia) su “Il tempo nella vita della chiesa”.
Ai lavori del convegno hanno preso parte teologi, storici, filosofi, studiosi, semplici cristiani e rappresentanti ufficiali della chiesa cattolica, dei patriarcati di Costantinopoli, Mosca, Serbia, Romania e Bulgaria, e delle chiese ortodosse di Grecia, Cipro, Ucraina (patriarcato di Mosca), Bielorussia (patriarcato di Mosca) e d’America (OCA), della chiesa apostolica armena, della chiesa d’Inghilterra e del Consiglio ecumenico delle chiese, nonché del Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani. L’elenco completo dei partecipanti nella varietà delle loro provenienze, insieme a un’abbondante documentazione sul convegno, si può trovare sul nostro sito internet.
Ci ha particolarmente rallegrato la presenza di monaci e monache, provenienti da numerosi monasteri ortodossi (Bulgaria, Germania, Grecia, Russia, Romania, Monte Sinai, Francia, Inghilterra, Italia, Serbia, Svizzera, Turchia, Ucraina), cattolici e riformati (Belgio, Francia, Italia, Romania), e la presenza di quattro vescovi cattolici e dieci ortodossi, tra i quali vogliamo ricordare con particolare affetto il metropolita della chiesa ortodossa bulgara ? Dometian di Vidin, che abbiamo potuto riabbracciare dopo più di trent’anni dalla sua prima visita a Bose nel 1971: come ha ricordato fr. Enzo, “in quel momento, quando la nostra comunità era ancora molto piccola, la sua visita fu una grande grazia, ci diede grande speranza e fece nascere in noi l’amore per le chiese ortodosse; in questi anni non lo abbiamo mai dimenticato”.