Visualizzare il limite

Il pensiero del progettista non si manifesta tanto attraverso concetti, parole, sillogismi, quanto attraverso segni grafici (linee, punti, curve) grazie ai quali le idee possono raggiungere una prima sintesi formale.  

Una integrazione della ricerca metodologica può essere la raccolta di dati che – in una logica partecipativa – acquisiscono un ruolo preponderante nella progettazione architettonica. Questo nuovo paradigma, che si sta pian piano diffondendo nelle nuove generazioni di progettisti, fornisce anche un efficace trait d'union tra architettura e liturgia intesa nel suo senso etimologico di “opera del popolo”.

Dalla prospettiva di un architetto o di un artista, il pensare non può essere disgiunto dal gesto della mano che traccia un segno su una superficie. Questo è emerso durante il laboratorio, questa è la prassi propria di un “mestiere” che, prima ancora del progetto, ha a che fare col medium espressivo che funge da supporto al progetto. Un medium che, nonostante l’informatizzazione, resta nella maggior parte dei casi costituito da un foglio di carta ed una penna.

Si è pensato quindi, vista anche la semi-omogeneità dell’uditorio del convegno liturgico (composto principalmente da progettisti) di permettere loro di esprimersi attraverso questi mezzi.

Lo scopo è quello di raccogliere dati relativi alle attuali percezioni di “limite” e/o “percorso” all’interno della sensibilità progettuale contemporanea.

/ AZIONE /

L’idea di base è quella di fornire ai partecipanti al convegno un foglio bianco su cui sono tracciati solo alcuni segni a partire dai quali graficizzare i temi di “limite” e “percorso”.

Si prevede un primo momento in cui, attraverso i mezzi di comunicazione già utilizzati durante la prima fase del laboratorio (Trello/Google Drive), si definiscano le modalità attraverso le quali sia possibile rappresentare le parole chiave succitate con segni grafici omogenei e di facile analisi. Si deciderà quindi cosa fornire ai partecipanti al convegno (un foglio bianco? La pianta di un complesso parrocchiale? Una schematizzazione archetipica di una chiesa? ecc) e cosa richiedere loro (tracciare linee, congiunzioni tra le parti, curve chiuse, insiemi, ecc?). Si produrrà anche un breve documento attraverso il quale si spiegheranno ai partecipanti al convegno le finalità del progetto e il tipo di richiesta.

In un secondo momento, durante il convegno, attraverso una sorta di “laboratorio permanente” si raccoglieranno i dati da coloro che vorranno fornili e questi verranno sintetizzati in una tavola esplicativa.

Tale tavola sarà poi presentata al pubblico  in una breve presentazione durante i momenti di dibattito.

/ STRUMENTI /

All’interno della cartellina fornita a ciascun iscritto al convegno, verrà posta una scheda (in cui si descrive il nostro progetto) ed il foglio su cui graficizzare (punto 1).

I partecipanti al CLI|Lab che saranno presenti al convegno avranno a disposizione una “postazione” durante i giorni dei lavori (giovedì e venerdì), dalla quale potranno fornire spiegazioni agli interessati, raccogliere i fogli compilati ed analizzarli.

I dati analizzati e sintetizzati saranno riportati su una tavola singola, chiaramente leggibile e comprensibile. Tale tavola potrà essere proiettata, inserita nel sito del convegno, integrata agli atti.

/ ESITI ATTESI /

Coinvolgimento diretto ed attivo dell’uditorio del convegno

Sperimentare una prassi metodologica di raccolta dati su un campione limitato (c.a. 100 individui)

Innescare una dinamica partecipativa in cui il lavoro di molti funge da supporto per le prime fasi della progettazione (concept, ideazione).

Creare una connessione operativa tra il CLI|Lab e il convegno, dando all’uditorio la possibilità di conoscere più approfonditamente le modalità di svolgimento e gli esiti del laboratorio.