Messaggio del Metropolita Ilarion, Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca

XXIV Convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa
MARTIRIO E COMUNIONE
Monastero di Bose, 7-10 settembre 2016
in collaborazione con le Chiese ortodosse

il metropolita di Volokolamsk ILARION MESSAGGIO DEL METROPOLITA ILARION, DIPARTIMENTO PER LE RELAZIONI ESTERNE DEL PATRIARCATO DI MOSCA

Reverendissimo padre Enzo Bianchi!
Stimatissimi organizzatori e partecipanti del Convegno!

A nome di Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Russia Kirill, rivolgo il mio cordiale saluto a tutti i partecipanti del XXIV Convegno internazionale di spiritualità ortodossa organizzato dalla Comunità monastica di Bose sul tema «Martirio e comunione».

Il Signore Gesù Cristo, consegnandosi liberamente alla passione e alla morte di Croce per la salvezza del mondo, prima delle sue sofferenze redentrici, più volte preannunciò agli apostoli persecuzioni e martirio: “Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me … Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi … viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me” (Gv 15, 18.20; 16, 2.3). Il martirio, secondo la parola dello stesso Salvatore, è direttamente legato alla testimonianza dei cristiani della loro fede nel Figlio di Dio venuto nella carne: “… e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio” (Gv 15,27).

Nella tradizione cristiana russa si è soliti tradurre il termine evangelico μάρτυς (letteralmente “testimone”) con la parola mučenik, “martire”. Spesso nella storia la testimonianza nel nome di Cristo è stata legata alla morte violenta nel martirio, che è diventata il “sigillo”, la prova più convincente della speranza cristiana. Secondo l’espressione di Tertulliano, “il sangue dei martiri è il seme della Chiesa”, e queste parole dell’antico apologeta sono giuste non solo in relazione ai primi secoli del cristianesimo, ma anche per tutte le epoche in cui i cristiani sono stati perseguitati per la loro fede.

Il prossimo anno 2017, la Chiesa ortodossa russa ricorderà i cento anni dall’inizio delle persecuzioni e del martirio per Cristo in Russia. Negli anni terribili dell’ateismo militante migliaia di ortodossi seguirono la via crucis di Cristo, e ai nostri giorni sono stati canonizzati e inclusi nella schiera dei nuovi martiri e confessori della Chiesa russa. Grazie alla loro testimonianza e alla loro intercessione celeste è stata resa possibile la rinascita della fede cristiana nel nostro paese.

Anche la Chiesa romano-cattolica, come anche molte altre Chiese nel xx secolo, ha sofferto l’esperienza tragica delle persecuzione da parte di regimi atei in Spagna, Messico, nella Germania nazista. La testimonianza dei nuovi martiri delle diverse Chiese, rimasti fino alla fine fedeli alla loro convinzione cristiana, è particolarmente preziosa ai nostri giorni, quando i cristiani del Medio Oriente soffrono un vero e proprio genocidio. Nella Dichiarazione comune, sottoscritta nel febbraio di quest’anno a L’Avana, Sua Santità il Patriarca di Mosca e Papa Francesco hanno espresso solidarietà ai martiri del nostro tempo e hanno rilevato il valore della loro testimonianza eroica per l’unità dei cristiani: “Ci inchiniamo davanti al martirio di coloro che, a costo della propria vita, testimoniano la verità del Vangelo, preferendo la morte all’apostasia di Cristo. Crediamo che questi martiri del nostro tempo, appartenenti a varie Chiese, ma uniti da una comune sofferenza, sono un pegno dell’unità dei cristiani” (nr. 12).

I lavori del convegno, dedicato all’approfondimento del martirio nelle diverse Chiese cristiane, sia nell’antichità, sia nei tempi moderni, possono essere un importante contributo per acquisire una reciproca comprensione tra cristiani e sviluppare una più stretta collaborazione tra le chiese nella predicazione del Vangelo di Cristo nel mondo contemporaneo.

Vi auguro un lavoro fecondo e invoco su di voi la benedizione di Dio.

Con amore nel Signore,
Il Presidente del Dipartimento delle relazioni esterne del Patriarcato di Mosca il metropolita di Volokolamsk

✜ ILARION