Trasformazione interiore

 

15 02 10 la gioia della preghieraFino a quando Cristo non inizia a operare il cambiamento interiore venendo ad abitare al posto del nostro ego, a unire a noi le sue qualità e a inserirci tra le fila di coloro che attendono il loro turno celeste, saremo in realtà semplici coloni terrestri, e la nostra nostalgia del cielo resterà una semplice nostalgia. Dobbiamo rivestirci del Signore ora, perché è un diritto che abbiamo acquisito nel battistero “poiché quanti siete stati battezzati in Cristo, vi siete rivestiti di Cristo” (Gal 3,27). Dobbiamo praticare questo mistero quotidianamente.  

La nostra fede nel mistero deve trasformarsi in mistero di fede. Questa è la nostra occasione; forse tra un po’ non ci sarà più. “Rivestitevi del Signore Gesù Cristo”. È un comando evangelico. “E non seguite la carne nei suoi desideri” (Rm 13,14). Ci troviamo dinnanzi a due opposti: rivestirsi di Cristo, seguire la carne nei suoi desideri. Abbiamo parlato tantissimo della seconda parte. Ora, in questa breve lettera, mi limito a considerare la prima parte: “Rivestitevi del Cristo”. A renderci ancora più entusiasti e a ricolmarci di speranza è il fatto che “rivestitevi del Cristo” viene prima di “e non seguite la carne nei suoi desideri”. Ciò è davvero meraviglioso: ci è richiesto di trasfigurarci prima di spogliarci dei desideri della carne! Venite, riconciliatevi. Ci è richiesta la speranza prima della lotta spirituale. La fiducia prima dell’azione.

M. el Meskin, La gioia della preghiera, Qiqajon, Bose, 2012, pp. 82-83.