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26 aprile

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TERTULLIANO
TERTULLIANO
Tertulliano
(II-III sec.)
testimone

Vi sono uomini che annunciano il vangelo con la vita, e magari non sono in grado di verbalizzare la profonda esperienza di comunione con il Signore che hanno vissuto. Altri, invece, sono dotati di uno spirito profetico e sono capaci di letture profonde e originali del mistero di Dio, ma la loro vita ci appare segnata dalla contraddizione. È forse il caso di Tertulliano, teologo e autore spirituale tra i più profondi e decisivi tra il II e il III secolo, il quale tuttavia si chiuse sempre di più agli altri al punto di morire circondato da pochi adepti, lontano dalla comunione con la grande chiesa e lontano perfino dall'intesa con i profeti montanisti che pure aveva sostenuto con vigore. Membro di un'agiata famiglia pagana di Cartagine, Tertulliano era nato verso il 160 e aveva ricevuto una solida cultura classica. La sua passione per la speculazione si accompagnò sempre con una precisione di linguaggio propria degli ambienti giuridici romani. Questo gli consentì di essere il fondatore del linguaggio teologico che prevarrà nella teologia latina. I suoi scritti sul battesimo, sulla preghiera e sul martirio saranno ripresi abbondantemente da molti autori successivi. Ma il suo rigore intellettuale, unito a una verve da grande polemista e all'incontro con i movimenti profetici di forte ispirazione ascetica degli ambienti montanisti, portò Tertulliano a una progressiva intolleranza. La sua rottura con la grande chiesa si consumò nel 213, ma i dati storici sull'esito della sua vicenda ci restano in gran parte ignoti. Tertulliano ha lasciato un corpus di pregevoli insegnamenti. Forse non comprese pienamente la condiscendenza di Dio verso le debolezze degli uomini, ma certamente il Signore avrà purificato questa sua lacuna, mostrandogli infine la sua infinita e incompresa misericordia.


TRACCE DI LETTURA

La carne risorgerà: tutta la carne, proprio la carne, e la carne tutta intera. Ovunque si trovi, essa è in deposito presso Dio, in virtù del fedelissimo mediatore tra Dio e gli uomini Gesù Cristo, che restituirà Dio all'uomo e l'uomo a Dio, lo spirito alla carne e la carne allo spirito, lui che in se stesso ha già sancito l'alleanza di entrambi, procurando la sposa allo sposo e lo sposo alla sposa. O anima, perché hai in odio la carne? Non hai nessuno da amare, dopo Dio, che sia così vicino a te: nessuno ti è più fratello di lei, che nasce insieme a te anche nella vita divina. Sei tu che avresti dovuto invocare, per lei, la resurrezione: è a causa tua che le è accaduto di peccare.

(Tertulliano, La resurrezione dei morti 63)


ORIGENE
ORIGENE
Origene
(ca 185-254)
presbitero e martire

A seguito dei maltrattamenti subiti durante le persecuzioni di Decio, muore martire attorno al 254 Origene, presbitero della chiesa universale. Nativo di Alessandria d'Egitto, era stato profondamente segnato dal martirio subito dal padre Leonida quando egli aveva appena otto anni. Desideroso a sua volta di testimoniare la propria fedeltà a Cristo, Origene abbandonò non appena lo poté la sua professione di grammatico per dedicarsi totalmente alla catechesi. Egli visse una vita monastica ante litteram, nell'assiduità orante con le Scritture, che saranno il suo fondamentale nutrimento spirituale, e fu probabilmente il commentatore della Bibbia più profondo e originale dell'antichità cristiana. A lui attingeranno pressoché tutti i padri sia greci sia latini. Fu un apprezzato catecheta, e diversi vescovi gli chiesero di predicare sebbene fosse un laico. Questo gli provocò molti problemi con il vescovo di Alessandria, che lo mise al bando e non ne riconobbe l'ordinazione presbiterale conferitagli in Palestina. Origene, uomo di grande obbedienza alla chiesa oltre che al vangelo, accettò di buon grado e si ritirò finché la sua ordinazione non venne riconosciuta e gli fu consentito di tornare a predicare e a insegnare. Il suo ministero di maestro itinerante della fede terminò quando si scatenò la persecuzione dell'imperatore Decio. Arrestato, torturato, egli fu salvato dal martirio propriamente detto per l'improvvisa morte dell'imperatore, anche se per l'età ormai avanzata sopravvisse ben poco ai tormenti subiti. Alcune sue affermazioni, compiute sotto l'influsso della filosofia neoplatonica che dominava ad Alessandria, saranno condannate nei secoli successivi, ma più per gli eccessi di coloro che si rifaranno ai suoi insegnamenti che per la reale portata di quelle che, per Origene, non erano altro che ipotesi di lavoro.


TRACCE DI LETTURA

Vorrei essere un figlio della chiesa. Non essere conosciuto come l'iniziatore di una qualunque eresia, ma portare il nome di Cristo. Vorrei portare questo nome, che permane come una benedizione sulla terra. Desidero che il mio spirito come le mie opere mi diano il diritto di essere chiamato cristiano.
Se io, che agli occhi degli altri sono la tua mano destra, io che porto il nome di presbitero e ho come missione l'annuncio della Parola, se io arrivassi a commettere qualche errore contro l'insegnamento della chiesa o contro la regola dell'Evangelo fino a diventare di scandalo per la chiesa, che la chiesa tutta intera allora, con decisione unanime, mi tronchi via, proprio me, sua mano destra, e mi getti lontano.

(Origene, Preghiera)

Il Salvatore è disceso sulla terra mosso a pietà del genere umano, ha sofferto i nostri dolori prima ancora di patire la croce e degnarsi di assumere la nostra carne; se egli non avesse patito, non sarebbe venuto a trovarsi nella condizione della nostra vita di uomini. Prima ha patito, poi è disceso e si è mostrato. Qual è questa passione che per noi ha sofferto? È la passione dell'amore. Persino il Padre, Dio dell'universo, pietoso e clemente e di grande benignità, non soffre anche lui in certo qual modo? Nemmeno il Padre è impassibile. Se lo preghiamo, prova pietà e misericordia, soffre di amore e si immedesima nei sentimenti che di per sé non potrebbe avere, data la grandezza della sua natura.

(Origene, Omelie su Ezechiele 6,6)


LE CHIESE RICORDANO...

CATTOLICI D'OCCIDENTE:
Timoteo, discepolo dell'apostolo Paolo (calendario mozarabico)

COPTI ED ETIOPICI (18 barmūdah/miyāzyā):
Arsenio (III-IV sec.), martire (Chiesa copta)

LUTERANI:
Tertulliano, dottore della chiesa in Nordafrica

MARONITI:
Cleto (+ 90 ca), papa
Basilio di Amasea (+ 322 ca), martire

ORTODOSSI E GRECO-CATTOLICI:
Basilio di Amasea, ieromartire, e Glafira sua compagna, martire