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Dove va l'uomo contemporaneo? Tracce di cammino

Dove va l'uomo contemporaneo? Tracce di cammino

29 Ottobre 2017

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Italia

Marc Augé,

Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales (EHESS), Parigi
Lo sviluppo irruento della tecnologia garantisce a ciascuno di noi ubiquità nello spazio (pensate a Skype) e istantaneità nel tempo. Trattasi di un progresso che ha dello straordinario ma che non fa che sottolineare l’urgenza che l’uomo ha di un contatto diretto. Del resto, l’uomo politico o l’uomo d’affari benché telefonate, mail, videoconferenze lo accompagnino in ogni giornata di lavoro, esigono una stretta di mano, un guardarsi negli occhi che esprime la necessità di un incontro, profondamente vitale e vivificante.

Dal punto di vista dell’innovazione tutto sembra annientare la necessità della presenza umana eppure nulla si conclude di importante senza l’uomo, presente col suo sguardo, la sua personale unicità. Il futuro dell’uomo rimarrà ancorato alla sua individualità e il robot, per quanto tecnologicamente avanzato, rimane qualcosa di estetico. Decisivo per il progresso, ma puramente estetico.

Se la felicità continua a essere l’obiettivo della società contemporanea, è preferibile parlare di felicità al plurale che non prescinde mai dall’esistenza dell’altro. Mai senza l’altro. Mai senza l’uomo. Felice oggi è allora chi sente di riuscire ad affermare se stesso e la propria esistenza condividendola con l’altro.

17 04 01 auge

Marc Augé, antropologo francese, noto per le sue ricerche in Africa occidentale, è passato poi ad occuparsi di un’antropologia dei mondi contemporanei e della dimensione globale e cosmopolita che accomuna i popoli coloniali e l’Occidente. Già directeur d’études presso L’École des hautes études di Parigi, è tra i pensatori più significativi dell'antropologia contemporanea.

Si è orientato verso una 'antropologia del quotidiano' che ha trovato campo privilegiato di analisi negli spazi moderni (autogrill, centri commerciali, alberghi e in senso generale tutti gli spazi topografici in cui si svolgono i riti dell'afflusso e del consumo di massa) dominati dall’assenza di storia, identità, relazioni. In base a ciò, ha elaborato la teoria dei 'non-luoghi' come spazi estranianti e de-culturalizzati che giacciono concettualmente all'estremo opposto del 'luogo antropologico'. Pensatore a tutto campo, le sue serrate analisi della contemporaneità hanno lasciato talvolta spazio a riflessioni sui valori di alcuni aspetti oggi desueti della prassi umana, denunciando in termini filosofici e politici il rischio di un "dominio del presente" che comprime ogni profondità temporale ed espropria la società contemporanea della sua storia e del suo futuro.


É previsto un primo incontro alle 10.30, l’eucaristia alle 12.00, la ripresa con il secondo incontro alle 15.00, seguito dal vespro.


Iscrizioni aperte dal 9 gennaio 2017

Per iscrizioni:
Tel: (+39) 015 679 185
dal lunedì al sabato eccetto sabato sera
a questi orari
dalle 10.00 alle 12.00;

dalle 14.30 alle 16.30;

dalle 20.00 alle 21.00.

Per informazioni:ospiti@monasterodibose.it