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Lettera pasquale di Giovanni X

 

Siamo figli della resurrezione quando diventiamo ponti di collegamento fra i lontani, i diversi e i differenti, ponti sui quali si passa, come nostro Signore, che non ha chiesto nulla per sé stesso, ma ha dato tutto al mondo, ha sacrificato se stesso per la salvezza del mondo. Diventiamo allora vie di comunione fra tutti. L’amore, che si sacrifica e si realizza tramite il lavoro e la verità, costruisce le patrie.

Siamo figli della resurrezione nel momento in cui viviamo la nostra fede nella sostanza e in radice. Le espressioni esterne cambiano perché cambiano la cultura, l’educazione e i modi di vita, la sostanza originaria, però, si conserva fedele a quella consegnata un tempo ai santi, malgrado il cambio delle culture e delle condizioni. Imitiamo il coraggio di Cristo, che non ha avuto paura di niente, neanche della morte, ma ha affrontato la croce con amore e ci ha guidato alla resurrezione. Affrontiamo la croce di quest’Oriente crocifisso con grande amore per tutti i crocifissi, perché arriviamo con loro alla resurrezione attesa da tutti. Viviamo questi giorni di dolore in semplicità, avendo soltanto l’essenziale e sperimentando la vera ricchezza del vivere in comunione con Dio. La priorità sia data alla collaborazione, alla solidarietà e alla compartecipazione. I poveri sono molti, i danneggiati anche. Siamo una sola famiglia e una sola casa. Non dimentichiamo la parola del vangelo: “E chi avrà dato anche solo un bicchiere di acqua fresca a uno di questi piccoli, l’avrà dato a me” (Mt 10, 42).

Ora  indirizzo una parola ai nostri figli nella diaspora, augurando a loro buona festa e giorni benedetti. Invio loro la mia benedizione e raccomando il dovere di esprimere il loro amore verso i figli della stessa patria, i loro popoli e le loro patrie. Fratelli miei, potete anche voi aiutare, nel modo che giudicate opportuno!

Infine, noi non dimentichiamo che il Signore è il signore della storia, e cosi perseveriamo nella pazienza e nella speranza inestinguibili. Ricordiamoci quanti profeti hanno invitato alla penitenza e alla fedeltà affinché Dio intervenisse e eliminasse l’afflizione. Nei giorni di afflizione come i nostri, mancano i testimoni fedeli. Usciamo allora più fedeli e più puri dall’afflizione che viviamo! Nel momento in cui siamo convinti che Dio è sufficiente, gli effetti della resurrezione iniziano a manifestarsi in noi, così che l’interno e l’esterno dell’uomo si trasfigurano.
Cristo è risorto, è veramente risorto!