I domenica di Avvento

Maiestas Domini - Romanico catalano della chiesa di San Clemente di Taull
«Vedranno il Figlio dell’Uomo veniente sopra una nube con potenza e gloria grande»
2 dicembre 2012
commento al Vangelo

di ENZO BIANCHI
Le parole di Gesù vanno accolte come un annuncio di ciò che può dare senso alla vita degli uomini feriti e oppressi

Anno C
Lc 21,25-28.34-36

2 dicembre 2012

Inizia il tempo di Avvento, cioè il tempo della Venuta del Signore Gesù Cristo. Nella nostra professione di fede confessiamo che il Figlio di Dio si è fatto uomo, è stato crocifisso, è morto ed è risorto e “verrà nella gloria per giudicare i vivi e i morti”: questa venuta gloriosa di Gesù Cristo è parte integrante del mistero cristiano, perché c’è un “Giorno”, già annunciato dai profeti (cf., per es., Gl 1,15; 2,1.11 ecc.) e poi testimoniato più volte dallo stesso Gesù ai suoi discepoli (cf. Lc 10,12; 17,24 ecc.), in cui il Signore stabilirà pienamente la sua presenza nella storia dell’umanità. In quel giorno avverrà il giudizio dei vivi e dei morti, in modo che siano ristabilite definitivamente la giustizia e la verità, e così si compia il disegno di Dio e sia resa testimonianza a coloro che nel mondo hanno subìto afflizione e hanno atteso con fiducia l’epifania del Signore. Avvento, dunque, è un tempo di attesa e di speranza gioiosa, un tempo in cui risuona il grido della chiesa, la Sposa che nello Spirito invoca: “Vieni, Signore Gesù! Maranà tha!” (Ap 22,17; 1Cor 16,22), e ascolta la risposta sicura: “Sì, vengo presto!” (Ap 22,20).