V domenica di Pasqua
commento al Vangelo
di ENZO BIANCHI
Il comandamento nuovo dell’amore è in fondo l’unico che ci è chiesto di ascoltare e di vivere, è l’eredità e il dono lasciato da Gesù ai suoi, affinché siano veramente la sua comunità
Anno C
Gv 13,31-33a.34-35
28 aprile 2013
Siamo nel tempo pasquale e il vangelo che oggi ascoltiamo ci parla appunto della glorificazione di Gesù, avvenuta attraverso la sua passione, morte e resurrezione. Per il quarto vangelo, infatti, anche la passione e la morte sono glorificazione di Gesù, non fallimento o fine tragica, perché in esse più che mai Gesù mostra il suo amore e riceve gloria proprio dall’aver amato «fino alla fine, fino all’estremo» (Gv 13,1): la gloria di Gesù è gloria dell’amare! Non lo si dimentichi: se Gesù è risorto da morte è perché il Padre lo ha risuscitato (cf. At 2,24.32; ecc.) a causa dell’amore da lui vissuto all’estremo verso Dio e verso i fratelli. Sì, nella resurrezione di Gesù possiamo vedere l’amore totale, perfetto di Gesù, che vince la morte per sempre…
Il nostro brano ci ricorda che Gesù nel cenacolo, al termine della sua ultima cena, aveva indicato al discepolo amato chinato sul suo seno l’identità di chi stava per tradirlo: Giuda, uno dei Dodici. E tuttavia Gesù non aveva fatto nulla per fermarlo; anzi, porgendogli un boccone di cibo lo aveva invitato a fare tutto al più presto (cf. Gv 13,25-27). E ora che Giuda è uscito per concordare l’arresto, ora che è davvero notte (cf. Gv 13,30), quella notte in cui sembra che le tenebre vincano la luce e l’odio prevalga sull’amore, ecco che Gesù grida con convinzione: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e anche Dio è stato glorificato in lui».
Ovvero, proprio nel momento in cui tutto accade contro Gesù, senza che egli si opponga, si difenda o ripaghi il male con il male, proprio ora si ha un’epifania del suo amore: Gesù riceve gloria e così anche Dio riceve gloria grazie all’amore totale del suo Figlio. L’ora della gloria non è decisa da Giuda che se ne va per compiere il tradimento, ma dall’amore di Gesù. È per questo che egli esulta e proclama la sua glorificazione: perché ha la consapevolezza di aver sempre amato, fino all’estremo, di aver mostrato amore anche verso chi lo tradiva, di aver amato totalmente Dio e gli uomini, fino ad accettare la croce e la morte. Nel suo amore l’odio, il tradimento e la violenza sono vinti per sempre!
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