Battesimo del Signore 2014

Giusto de' Menabuoi, Battesimo di Cristo, 1378 circa, Battistero, Padova
Giusto de' Menabuoi, Battesimo di Cristo, 1378 circa, Battistero, Padova
12 gennaio 2014
Riflessioni sul Vangelo
di
ENZO BIANCHI
“Di te mi compiaccio, di te mi rallegro!”: noi esitiamo, eppure queste sono le parole che Dio ci dirà se speriamo nella sua misericordia e non nelle nostre giustificazioni Anno A
Mt 3,13-17

12 gennaio 2014
di ENZO BIANCHI

 

Abbiamo celebrato a Natale la manifestazione-epifania del Salvatore ai poveri, all’Epifania la manifestazione alle genti: oggi, con il battesimo di Gesù, celebriamo la sua manifestazione a Israele, concludendo così il tempo delle epifanie dell’incarnazione.

C’è stato un lungo silenzio dall’infanzia di Gesù fino a quest’ora. Dove Gesù ha vissuto la sua giovinezza? Dove ha imparato a leggere le sante Scritture? Dove è diventato un uomo maturo di circa trent’anni (cf. Lc 3,23)? I vangeli non ci danno risposte. Possiamo solo dire che, negli anni immediatamente precedenti al battesimo, Gesù è stato discepolo del Battista nel deserto di Giuda, come Giovanni stesso ci testimonia nella sua predicazione messianica: “Chi viene dietro a me (opíso mou), chi è alla mia sequela è più forte di me” (Mt 3,11; Mc 1,7).

È in questa sequela che Gesù chiede a Giovanni, il suo rabbi, di ricevere l’immersione nelle acque del Giordano, mettendosi in una fila di peccatori che vogliono professare la volontà di conversione, di ritorno a Dio. Questa è la scena, è l’atto di presentazione di Gesù adulto, il suo primo atto pubblico. Gesù è il Messia, l’Unto del Signore, è il Salvatore di Israele, è il Figlio di Dio venuto nel mondo, ma la sua prima manifestazione è nell’abbassamento, nello svuotamento, senza presentare le sue prerogative divine.