Nuova ascesi contro la bulimia dell'io
Un silenzio svuotato del frastuono di voci inutili e riempito della Parola di vita che la chiesa ci propone nei quaranta giorni
Avvenire, 21 febbraio 2007
mercoledì delle Ceneri
La quaresima è ormai divenuto un tempo eversivo nella nostra società votata al culto dell’ “io”: un tempo di spogliazione da molte cose, ma soprattutto di allontanamento dalla philautía, dall’amore egoistico. In questo senso la quaresima è anche tempo di ritorno all’essenziale nello spazio stesso della fede: una ritrovata essenzialità nell’adesione al Signore che ci chiede solo di “praticare la giustizia, amare con misericordia e camminare nell’umiltà con Dio” (Michea 6,8).
Il gesto dell’imposizione delle Ceneri apre oggi questo tempo di conversione all’unico necessario della fede cristiana: l’amore di Dio narrato in Gesù. Nel suo messaggio quaresimale Benedetto XVI ci invita perciò a contemplare questo amore sostando ai piedi della croce con Maria, la madre del Signore, e con il discepolo amato. Gesù crocifisso, infatti, attira gli sguardi di tutti, interroga ogni essere umano perché proprio sulla croce – nella condizione di chi spende la vita per gli altri fino a morire – appare il grande mistero che abita il cuore di ogni uomo: il mistero dell’amare e dell’essere amati, il mistero dell’amore di Dio, eros e agape. Fino alla morte e alla morte ignominiosa in croce, fino a quel punto l’amore “folle” di Dio ha spinto Gesù, il quale ha mostrato come l’eros, la passione divina, l’amore estatico di Dio ha voluto unirsi all’umanità e manifestarsi come agape, carità gratuita che non chiede reciprocità. Sì, solo in Dio eros e agape, passione e carità sono uno stesso sentimento che attrae con forza indicibile ogni uomo.
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