Se la fede diventa "il male"

Tempera su tavola lignea e oro in foglia, particolare dell’opera Uomo di pace
MARGHERITA PAVESI, Colomba di pace
Articolo di ENZO BIANCHI
La religione, può svolgere una preziosa funzione di riconciliazione, di rappacificazione in vista di un ordine mondiale contrassegnato dalla coesistenza, il confronto

La Stampa, 8 luglio 2007

Paiono purtroppo tramontati i tempi in cui le autorità di riferimento in tema di religioni erano studiosi del calibro di Mircea Eliade e René Girard: ormai non passa giorno che un matematico impertinente o un giornalista arguto o un “ateologo” autodidatta non pubblichi un volume – naturalmente agile, brillante, polemico, accattivante e, cosa che non guasta, di successo – in cui viene spiegato con ironia pari all’approssimazione “perché non possiamo dirci cristiani” oppure “come la religione avvelena ogni cosa”; così i lettori, che si suppone fossero fin lì ignari, sono informati di tutte le nefandezze compiute nella storia su istigazione delle religioni, preferibilmente dei monoteismi o del cristianesimo. Questo profluvio di luoghi comuni provoca sovente reazioni stizzite, immiserisce il dialogo riducendolo a scambio di battute a effetto e innesca una sequenza potenzialmente infinita di reazioni dello stesso tenore.

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