La memoria dei morti

La memoria dei nostri morti è decisiva per vivere il nostro presente e sperare il nostro futuro, ed è sorgente di sapienza
Avvenire, 28 ottobre 2007
Il culto dei morti, la memoria rituale di quanti ci hanno preceduto nel cammino della vita è uno dei dati antropologici più antichi e universali. Nella nostra cultura occidentale europea sono stati i celti a collocare in questa stagione la memoria dei morti: culto che la chiesa ha “cristianizzato” e che è divenuto ben presto una delle ricorrenze più vissute e partecipate. Ancora oggi, nelle campagne come nelle città, anche in una cultura dominante che pur tende a rimuovere la morte dal proprio orizzonte, questa celebrazione rimane solidamente presente. E’ vero che la tendenza della nostra società a sfruttare ogni festività religiosa per scopi mercantili ha reintrodotto elementi pagani infestandoci con maschere, spiritelli e zucche varie, ma la dimensione cristiana di questa ricorrenza non è ancora scomparsa dal cuore e dalla mente dei più.
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