Non so amare dunque mangio
25 novembre 2007
ENZO BIANCHI
Il percorso di crescita umana e spirituale richiede
La Stampa, 25 novembre 2007
Oggi abbiamo una conoscenza umana, medica e spirituale che pare consentirci di reagire con maggior consapevolezza ed efficacia a quelle “malattie dello spirito” che dai primi secoli del cristianesimo vengono chiamate “vizi capitali”, ma una lettura attenta del messaggio che si cela nel classico elenco delle otto passioni, lo rivela ancora estremamente istruttivo e attuale. Questi “pensieri” che assillano l’essere umano esprimono patologie nei rapporti che l’uomo intrattiene con le dimensioni essenziali della sua vita umana e spirituale: così la gola o ingordigia riguarda il rapporto con il cibo, la lussuria quello con il corpo e la sessualità, l’avarizia il rapporto con le cose, la collera concerne il rapporto con gli altri, la tristezza e l’acedia quelli con il tempo e lo spazio, la vanagloria tocca il rapporto con il fare e, infine, l’orgoglio riguarda il rapporto con Dio. E’ l’essere umano nella sua interezza che è in gioco, proprio nella qualità dei rapporti con la realtà a lui esterna, nei diversi ambiti della sua esistenza.
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