La paura fa stranieri

Olio su tela cm 53x73 - 1949   collezione privata
ANTON ZORAN MUSIC, Traghetto
La Stampa, 13 aprile 2008
di ENZO BIANCHI
Incontrare l’altro non significa farsi un’immagine della sua situazione, ma assumersi una responsabilità senza attendersi reciprocità

La Stampa, 13 aprile 2008

Anche in Italia, come ormai in tutta l’Europa occidentale, ci troviamo di fronte a un consistente fenomeno immigratorio: milioni di uomini e donne appartenenti a mondi, etnie, culture, lingue, religioni diverse e fino a ieri di fatto estranee l’una all’altra si trovano a vivere fianco a fianco tra loro e in mezzo a un paese e una cultura “altri”, che quanti lo abitano da più tempo chiamano “nostro”. Fenomeno certo non nuovo quello della migrazione – basterebbe pensare all’emigrazione italiana da quando esiste lo stato unitario fino a pochi decenni or sono – ma nuova è la convergenza simultanea di diversi flussi migratori verso l’Europa. Una complessità di situazioni che desta interrogativi, dal primordiale “Perché vengono da noi? Non possono restarsene a casa loro?” al più preoccupato “Che ne sarà del nostro paese, della nostra cultura, del nostro modo di vivere e di convivere?”.

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