Parole contro gli idoli
di ENZO BIANCHI
Abbiamo ancora bisogno che qualcuno scriva, pronunci, faccia risuonare parole che iniziano alla vita e aprono cammini ogni volta inediti
“Morta è una parola / appena detta, / han detto. Io dico / quel giorno comincia la sua vita”. Vi è forse un’eco del racconto biblico della creazione e dell’efficacia della parola pronunciata da Dio in questa poesia di Emily Dickinson, ma vi è anche una verità sulle parole, vane o sapienti, che ciascuno di noi pronuncia, e soprattutto vi è una lode alla poesia, alle parole capaci di creare eventi, di trasmettere vita, di creare speranze e identità nuove. Ma la poesia, questa arte che “crea”, che “fa”, produce senso ha ancora un posto nel nostro mondo in cui consideriamo ogni prodotto come merce, ogni scambio come profitto, ogni comunicazione come commercio? Oppure è parola “morta” appena pronunciata, soffio vano che non lascia traccia di sé?
Pubblicato su: Avvenire