Per i cristiani è l'ora dell'umiliazione

Olio su tela, cm 200x200, collezione privata, 1998
ALBERTO GIANQUINTO, Gesù entra in Geusalemme
La Stampa, 4 luglio 2010
di ENZO BIANCHI
Questa è un’ora di purificazione per la chiesa: non solo purificazione della memoria come volle profeticamente Giovanni Paolo II con la confessione dei peccati dei cristiani in occasione del Giubileo, ma anche purificazione nel presente


La Stampa, 4 luglio 2010

Per i cattolici e per la loro chiesa questa è un’ora segnata da fatica e sofferenza. Se negli anni del postconcilio era sembrato che tra chiesa e mondo non cristiano – nella sua pluralità di espressioni religiose, filosofiche, ideologiche ed etiche – fosse finalmente sbocciato il dialogo e fosse possibile un ascolto reciproco nel rispetto e nell’accoglienza, ora invece dobbiamo costatare la contrapposizione, spesso la sordità e a volte l’inimicizia. Molti non credenti, che sembravano aver accettato un dialogo franco con i cattolici, ora delegittimano la chiesa non riconoscendole neppure la capacità di stare nello spazio democratico delle nostre società. Ormai nelle librerie non è raro incontrare un’apposita sezione dedicata a libri anticlericali e più spesso anticristiani: testi dove viene negata e a volte ridicolizzata la vicenda storica di Gesù di Nazareth, in cui il cristianesimo viene letto storicamente come una presenza intollerante e aggressiva in occidente e invasiva nelle altre terre. È in questo clima di “attacco” e di “polemica” che la vicenda degli scandali di pedofilia ha ulteriormente aggravato la situazione, giungendo a una “umiliazione” della chiesa.

Basterebbe l’immagine della polizia che presidia la sede dell’arcivescovado di Malines-Bruxelles tenendo in situazione di fermo per una giornata l’intera conferenza episcopale belga per chiedersi con sgomento come questo sia stato possibile, in particolare in una nazione come il Belgio. Sì, com’è possibile che in Belgio – una nazione che fino a quarant’anni fa ha dato alla chiesa universale il maggior numero di missionari, monaci e religiose; una nazione dove la chiesa ha avuto una forte connessione con la corona regale e ha accompagnato tutta la storia coloniale del paese – venga misconosciuta la funzione educativa, caritativa e culturale svolta dalla chiesa e questa sia trattata come una qualsiasi associazione per delinquere, senza che questo desti reazioni nell’opinione pubblica? Una chiesa, quella belga, che è stata tra le protagoniste della stagione di dialogo e di apertura conciliare e che ora vede le tombe dei suoi primati trattate alla stregua di nascondigli per corpi di reato...

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