Il perdono non è scordare ma dare fiducia
intervista a ENZO BIANCHI,
a cura di CHIARA CAROLI
Il perdono non cancella la colpa ma è il riconoscimento che la persona è più grande del male che ha compiuto. È un atteggiamento costruttivo, che porta a sfuggire il rancore e rinunciare alla vendetta
la Repubblica, 26 settembre 2010
intervista a ENZO BIANCHI,
a cura di CHIARA CAROLI
Padre Bianchi, come distinguere il perdono dall’impunità?
«Il perdono non cancella la colpa ma è il riconoscimento che la persona è più grande del male che ha compiuto. È un atteggiamento costruttivo, che porta a sfuggire il rancore e rinunciare alla vendetta».
Zagrebelsky teme che la deresponsabilizzazione produca una società di eterni bambini perennemente ricondotti allo stato di fanciullezza, che dalla storia dei loro errori non sono in grado di imparare nulla. È d’accordo?
«Questa idea non mi convince e credo non aiuti il futuro. Non è la fanciullezza la malattia della nostra società, ma l’illegalità. In questo paese da almeno dieci anni è accettato come un fatto naturale che abbiano diritto di esistenza il sopruso e la mancanza di regole. È questa la causa dell’imbarbarimento».
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