Caro Diogneto - 21

Jesus, settembre 2010
La fede, il credere sono una necessità umana: potremmo dire che non ci può essere autentica umanizzazione senza la fede. Come sarebbe possibile, per noi esseri umani, vivere senza fidarsi di qualcuno?

Jesus, settembre 2010

Secondo l’apostolo Paolo, “non di tutti è la fede” (2Tess 3,2), cioè non tutti accolgono il dono della fede da parte di Dio perché essa è “virtù teologale”, come recitava il catechismo: si può quindi affermare anche che questo dono non è fatto a tutti. La fede, infatti, nasce dall’ascolto (Rm 10,17) e perciò occorre che la parola di Dio giunga al cuore dell’uomo e vi desti la fede. Ma è anche vero che la fede – proprio perché è accolta dall’uomo, proprio perché è l’uomo a credere – è anche un atto umano, un atto di libertà dell’uomo, un atto al quale si può essere educati: la fede, infatti, quale atto umanissimo e vitale significa entrare in relazione, avviare un rapporto vivo con l’“altro”, è dire “Amen”, aderire, fare fiducia, credere.

La fede, il credere sono una necessità umana: potremmo dire che non ci può essere autentica umanizzazione senza la fede. Come sarebbe possibile, per noi esseri umani, vivere senza fidarsi di qualcuno? A differenza di molti animali, infatti, noi usciamo incompiuti dal grembo di nostra madre e per “venire al mondo”, per crescere come persone in relazione con gli altri dobbiamo mettere fiducia in qualcuno. Il bambino, appena nato dalla madre, ha subito bisogno di sentire che può mettere fiducia anche in suo padre, nei genitori, in quelli che sono i suoi primi riferimenti. Occorre che gli venga dato il cibo, un riparo dal freddo o dal caldo, la parola... e così viene educato a credere perché, scoprendo gratuità e coerenza, sente di poter crescere e di potersi fidare, avverte che esistere ha un senso. È credendo negli altri che, a poco a poco, il bambino crede anche in se stesso: l’affidabilità è possibile. Più tardi scoprirà di essere in grado di iniziare una storia d’amore solo se sarà capace di credere nell’altro e di essere a propria volta affidabile per l’altro. Non è forse significativo che un tempo coloro che iniziavano una storia d’amore e la assumevano con responsabilità e consapevolezza si chiamavano “fidanzati” e al momento delle nozze si scambiavano la “fede”, anello che simboleggiava la fiducia dell’uno nell’altro? Durante tutta la nostra esistenza noi umani dobbiamo avere fede, fiducia, dobbiamo saper credere agli altri: anche nelle relazioni sociali e in quelle economiche dobbiamo fidarci, “fare credito”, come dice il linguaggio commerciale, cioè credere a qualcuno.