Commento al Compendio del Catechismo - 5
di ENZO BIANCHI
L’ascolto è preghiera e ha un primato assoluto in quanto riconosce l’iniziativa di Dio
Famiglia cristiana, 23 settembre 2012
ENZO BIANCHI
Quali rapporti hanno nell’Antico Testamento il tempio e il re con la preghiera?
All’ombra della dimora di Dio – l’arca dell’alleanza, poi il tempio – si sviluppa la preghiera del popolo di Dio sotto la guida dei suoi pastori. Fra loro, David è il re “secondo il cuore di Dio”, il pastore che prega per il suo popolo. La sua preghiera è un modello per la preghiera del popolo, poiché è adesione alla promessa divina e fiducia, colma d’amore, in Colui che è il solo Re e Signore.
(Compendio del Catechismo n. 538)
Il Dio che nessun luogo può contenere (cf. 1Re 8,27) stabilisce un luogo della sua Presenza sulla terra, il Santo dei santi all’interno del tempio (cf. 1Re 8,6), per continuare a incontrare il suo popolo anche dopo la peregrinazione nel deserto. Il Santo dei santi – la stanza cubica al cuore del tempio in cui era contenuta l’arca dell’alleanza (cf. 1Re 6,14-22) – era davvero il luogo della Presenza di Dio nel mondo, era il sito in cui il Dio invisibile e tre volte santo poteva essere localizzato.
Ed è “all’ombra della dimora di Dio che si sviluppa la preghiera del popolo di Dio sotto la guida dei suoi pastori”. È nei pressi dell’arca che il giovane Samuele prega dicendo: “Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta” (1Sam 3,9.10). Questo è il primo atto della preghiera, che noi siamo sempre tentati di capovolgere in: “Ascolta, Signore, perché il tuo servo parla”. Sì, l’ascolto è preghiera e ha un primato assoluto in quanto riconosce l’iniziativa di Dio, il fatto che Dio sia il soggetto del nostro incontro con lui: l’ascolto non è passività ma attiva risposta, azione per eccellenza della creatura nei confronti del suo Creatore e Signore.
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