Commento al Compendio del Catechismo - 22

Famiglia cristiana, 20 gennaio 2013
di ENZO BIANCHI
L’ambito liturgico è dunque il luogo privilegiato dell’ascolto della Parola, perché in esso la Parola non è solo ascoltata e interpretata, ma è anche celebrata dall’assemblea
Famiglia cristiana, 20 gennaio 2013
ENZO BIANCHI

 

Quali sono le sorgenti della preghiera cristiana?
Esse sono: la Parola di Dio, che ci dà la “sublime scienza” di Cristo (Fil 3,8); la liturgia della chiesa, che annuncia, attualizza e comunica il mistero della salvezza; le virtù teologali; le situazioni quotidiane, perché in esse possiamo incontrare Dio.

(Compendio del Catechismo n. 558)

 

“Lo Spirito santo è ‘l’acqua viva’ che, nel cuore orante, ‘zampilla per la vita eterna’ (Gv 4,14). È lui che ci insegna ad attingerla alla stessa sorgente: Cristo. Nella vita cristiana ci sono fonti dove Cristo ci attende per abbeverarci dello Spirito santo” (CCC 2652). A questo paragrafo introduttivo il Catechismo fa seguire l’esposizione delle fonti della preghiera cristiana.

Innanzitutto le due fondamentali: la Parola di Dio e la liturgia della chiesa. Per la fede ebraico-cristiana il rapporto tra la Scrittura contenente la Parola di Dio (cf. Dei Verbum 24) e la liturgia è, per restare alla metafora utilizzata, “fontale”. LaParola di Dio tende di per se stessa verso l’azione liturgica e la liturgia procedente dalla Parola è l’atto in cui si rivela la presenza di Dio, è il luogo in cui il Signore si manifesta al suo popolo e stringe alleanza con lui; “la Parola di Dio si fa celebrazione e la celebrazione null’altro è che la Parola di Dio attualizzata nel massimo dei modi “ (A. M. Triacca).

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