Commento al Compendio del Catechismo - 26

Famiglia cristiana, 17 febbraio 2013
di ENZO BIANCHI
Luogo ordinario della sequela di Cristo, la famiglia può anche svolgere il prezioso compito di aiutare l’intera comunità cristiana a mettere a fuoco l’essenziale della vita nello Spirito
Famiglia cristiana, 17 febbraio 2013
ENZO BIANCHI


Chi può educare alla preghiera?
La famiglia cristiana costituisce il primo focolare dell’educazione alla preghiera. La preghiera familiare quotidiana è particolarmente raccomandata, perché è la prima testimonianza della vita di preghiera della chiesa. La catechesi, i gruppi di preghiera, la “direzione spirituale” costituiscono una scuola e un aiuto alla preghiera.

(Compendio del Catechismo n. 565) 

 

La famiglia è il primo luogo di trasmissione della fede e di educazione alla preghiera, al punto che nella tradizione cristiana è stata persino definita “chiesa domestica” (Agostino; cf. Lumen Gentium 11). In seno alla famiglia “i genitori devono essere per i loro figli, con la parola e con l’esempio, i primi annunciatori della fede” (ibid.).
Nello spazio familiare avviene l’educazione alla preghiera del bambino. È assolutamente necessario che i credenti educhino alla preghiera non il ragazzo, ma che questa pedagogia riguardi il bambino. I genitori non dovrebbero dimenticarlo: è il bambino che, attraverso la preghiera, è invitato a scoprire la sua natura dialogica; è il bambino che deve imparare a sentirsi amato da Dio, amato da chi gli è Padre e Madre anche quando l’esperienza familiare può difettare su questo punto; è il bambino che, proprio per la sua capacità contemplativa naturale fino ai 13-14 anni, deve esercitarsi a stare davanti a Dio come a una presenza invisibile, ma reale. Pregare insieme al bambino o narrargli episodi evangelici sono pratiche con cui i genitori lo fanno entrare nel movimento di riconoscimento della presenza amante del Signore. Il genitore che si fa narratore del Vangelo con la sua vita diviene testimone autorevole presso il figlio; e quando l’adolescente è ormai impermeabile alle parole dei genitori, ciò che resta è il loro esempio, la loro fedeltà quotidiana alla preghiera.

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