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Gli Incontri di Odile Escolier

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Odile Escolier, La Rencontre, ambone, Monastero di Bose
Odile Escolier, La Rencontre, ambone, Monastero di Bose

di Enzo Bianchi

Nell’alba del primo giorno della settimana, dopo la passione e morte di Gesù, le donne discepole, Maria di Magdala, Maria madre di Giacomo e Salome, si recano al sepolcro, domandandosi per strada come sarebbe stato possibile rotolare via la pietra che sigillava l’antro del sepolcro. Ma, giunte sul luogo, alzando gli occhi vedono che la pietra è già stata rotolata via: la tomba è vuota (cf. Mc 16,1-4)!

Odile Escolier, pittrice francese (nata a Nancy nel 1960, vive e opera a Chambéry, ha esposto a Parigi, Lione, Bruxelles, Mosca…), ha dipinto questa tela intitolandola “Incontri”. Si vedono i profili di tre donne: due guardano verso l’antro nero, tenebroso e vuoto della tomba e sembrano scambiarsi parole; la terza è seduta, con un atteggiamento di perplessità, disperata, come in attesa…

Come in tutte le sue opere Odile Escolier rende possibile epifanie di emozioni, di sensazioni colte di fronte a un enigma che sta per diventare mistero. Chi guarda l’opera è come introdotto e preparato a un incontro al di là del narrabile, del visibile. L’oscurità e il silenzio sono presenti, ma è come se fossero già vinti dall’emergere di una presenza luminosa, seppur elusiva. Sì, la tomba è vuota, ma guardando all’oscurità e attendendo che il silenzio muto finisca, si comincia a vedere l’invisibile…