Il metropolita Emilianos: un uomo che cercava di vedere e di ascoltare

Il metropolita Emilianos a Bose
Il metropolita Emilianos a Bose

10 anni fa, il 22 febbraio 2008, l’amato metropolita del Patriarcato Ecumenico Emilianos (Timiadis) passava da questo mondo al Padre. Personalità spirituale di prima grandezza e profondamente amico della nostra comunità, in mezzo alla quale visse a lungo come vero fratello, fu indimenticabile protagonista del dialogo ecumenico. Sicuri della sua costante intercessione, vogliamo rinnovarne il ricordo riproponendo alcune parole di fr. Enzo Bianchi nell’omelia del 1° marzo 2008, durante una liturgia eucaristica in memoria del metropolita Emilianos:

“… Noi sappiamo che il nostro amato fratello e vescovo Emilianos vive, è nel Dio vivente e che tra noi e lui c’è una comunione che la morte non può spezzare. Come la morte non l’ha separato da Cristo con il quale + Emilianos è vissuto, perché realmente è vissuto insieme con Cristo, così la morte non lo separa dalla nostra koinonia, da tutti noi.

Il metropolita Emilianos: un uomo che cercava di vedere e di ascoltare, e quindi capace di mutare le sue opinioni attraverso un discernimento docile al Signore, aiutato in questo da un’intelligenza aperta e umile, nonché rara. Da quando decise di vivere qui con noi come un fratello, monaco in mezzo a monaci, di fatto però ci ha fatto da padre con le sue parole ricche di sapienza e di spiritualità durante i pasti, con le sue parole negli incontri personali, ma soprattutto con il suo esempio di vita monastica concreta, con la sua preghiera, il suo rigore e la sua libertà. È stato un cristiano che ha visto il Figlio e ha creduto in lui. Sarà sempre presente con la sua intercessione e la sua paternità che non vengono meno con la sua morte, ma sono rafforzate dalla sua piena vita in Cristo, nostro Signore.”

Riportiamo anche alcune parole di commiato scritteci all’indomani della morte del metropolita Emilianos dal metropolita del Monte Libano Georges (Khodr) del Patriarcato Greco ortodosso di Antiochia:

“Da ogni incontro con monsignor Emilianos ho ricevuto un conforto nello spirito. Ero particolarmente toccato dal fatto che avesse ricevuto la comunità di Bose nel suo cuore. Vedendolo seduto ad ogni ufficio liturgico al posto a lui riservato in mezzo ai fratelli, sentivo che le nostre Chiese potevano essere unite, nella grazia dello Spirito, in questo modo di unità che già viveva con voi p. Emilianos. Sono certo che ora ci conduce davanti al volto del Padre e che la sua morte diviene benedizione per noi. Bose è una realtà toccante nel cuore dei cristiani ortodossi, sentiamo di essere invisibilmente presenti in mezzo a voi come lo era questa personalità ecclesiale eminente da cui abbiamo ricevuto una grande eredità spirituale”.