Un grande dono inatteso: la visita del Cardinale Carlo Maria Martini

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Bose, 30 gennaio 2009
Bose, 30 gennaio 2009
Bose, 30 gennaio 2009
Bose, 30 gennaio 2009
Bose, 30 gennaio 2009
Bose, 30 gennaio 2009
Bose, 30 gennaio 2009
Bose, 30 gennaio 2009

Venerdì 30 gennaio, in un tempo di silenzio e più intensa preghiera per la comunità, il Cardinale Carlo Maria Martini, sulla soglia degli 82 anni, accompagnato da monsignor Erminio De Scalzi, vescovo ausiliare di Milano, e dalla segretaria suor Germana, ha voluto farci il dono della sua visita. Ha avuto un lungo colloquio con fr. Enzo, poi ha condiviso con noi la preghiera di mezzogiorno, rivolgendoci la sua parola, e il pasto fraterno: ha voluto ancora una volta dirci tutto il suo affetto e la sua comunione.

Il suo è stato un gesto di grande consolazione per la nostra comunità e insieme un canto di ringraziamento, con la consapevolezza di chi si prepara serenamente e attivamente all’incontro con il Signore:

“Vedo ormai davanti a me la vita eterna … sono venuto per darvi il mio ultimo saluto, il mio grazie al Signore per questa lunga amicizia nel Suo nome: conto sulla vostra preghiera e sul vostro affetto. Vi bacio e vi benedico”: un’amicizia più che trentennale con fratel Enzo e con la comunità.

Il Cardinale ha poi voluto dare un saluto particolare agli “ambrosiani”, ai fratelli e alle sorelle che lo hanno conosciuto e amato quale loro vescovo, capace di spezzare la Parola e farne sentire tutta la forza e la dolcezza.

“Nella risurrezione di Cristo ci è promessa la vita, così come nella sua morte ci era assicurata la vicinanza fedele di Dio al dolore e alla morte. Si muore soli! Tuttavia, come Gesù, chi muore in Dio si sa accolto dalle braccia del Padre che, nello Spirito, colma l’abisso della distanza e fa nascere l’eterna comunione della vita. Nella luce della risurrezione di Gesù possiamo intuire qualcosa di ciò che sarà la risurrezione della carne. L’anticipazione vigilante della risurrezione finale è in ogni bellezza, in o­gni letizia, in ogni profondità della gioia che raggiunge anche il corpo e le cose”.

Siamo grati al Signore di aver consentito al nostro cammino di incontrare il Cardinale Carlo Maria Martini, la limpidezza evangelica e il cuore aperto del suo giudizio sul tempo che viviamo, il suo grande amore di pastore per la Chiesa santa di Dio. A lui assicuriamo la nostra amicizia fedele e il nostro costante ricordo nella preghiera, in una comunione di fede, di speranza e di carità in Cristo che niente e nessuno potrà spezzare.

Il Cardinale ha più volte ripetuto con fede testimoniale:
“Non c’è altro da fare che pregare!”

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