La visita dell’Arcivescovo di Canterbury Rowan Williams a Bose

 

La Parola del Vangelo crea una nuova umanità in cui nessuno è più “straniero”, in cui tutti sono fatti “uno” perché nutriti dallo stesso cibo: “Questo – ha detto l’arcivescovo – il fondamento dell’unità della Chiesa, che non è semplicemente questione istituzionale, né questione di dire tutti la stessa cosa, ma è questione di riconoscere l’umanità gli uni negli altri”. Questo significa che “un aspetto del ministero di unità è di aiutare i cristiani a riconoscersi gli uni gli altri, di scoprire e illuminare per i cristiani la verità che il prossimo è nutrito dal medesimo cibo, la medesima verità di Cristo; un ministero che cerca sempre di aiutare a scoprire l’umanità del prossimo nel corpo di Cristo e persino oltre il corpo di Cristo, riconoscendo l’umanità che Dio ama e che Dio desidera trasfigurare”.

Un secondo aspetto – ha ricordato l’arcivescovo – è che “il ministero di unità non guarda indietro, bensì in avanti; non è una sorta di nostalgia per un’unità perduta molto tempo fa, bensì un’appassionata testimonianza di speranza per un’unità che deve ancora realizzarsi e che è nelle mani di Dio … Un ministero di comunione innovativo è quello che dice: ‘Possiamo essere ancora più profondamente insieme, possiamo ancora riconoscerci con più amore e con più gratitudine, possiamo essere condotti, nella nostra umanità, ancora più profondamente in quella reciproca gioia che Dio desidera’ … E quest’unità non deriva dai nostri sforzi, dai nostri accordi, dalle nostre contrattazioni, ma dal pane vivo che è Gesù Cristo”. L’arcivescovo Rowan ha infine concluso il suo intervento riconoscendo l’importante ministero di riconciliazione che hanno le nuove comunità monastiche: “La vita di una comunità che quotidianamente e intensamente vive della Parola di Dio nella meditazione, nella preghiera e nei sacramenti diviene un segno che ricorda che cosa deve essere la Chiesa. Bose per me ha realizzato questa funzione, e perciò sono riconoscente a Dio per questo, per voi”.

La festa di ringraziamento si è poi naturalmente prolungata nel ringraziamento al Signore celebrato con l’eucaristia. Presieduta dall’arcivescovo Joseph Tobin, segretario della congregazione per i religiosi e amico dell’arcivescovo Rowan, e concelebrata dal vescovo di Pinerolo Pier Giorgio Debernardi, delegato per l’ecumenismo della conferenza episcopale piemontese, e dal vescovo emerito di Biella Massimo Giustetti,l’eucaristia è stata un’ulteriore, preziosa occasione per ricevere in dono, al momento dell’omelia, altro nutrimento spirituale nelle parole dell’arcivescovo Rowan.