Ecumenismo come vocazione: mons. Pietro Giachetti
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Agosto 2018
ABCDell'Ecumene
Paolo Ribet, pastore valdese, per Finestra ecumenica
Quando mons. Pietro Giachetti giunse come vescovo a Pinerolo nel 1976, il dialogo ecumenico era già cominciato, muovendo i suoi primi passi negli anni ’60 e ‘70. Esistevano anche segnali di apertura all’interno sia della Chiesa cattolica che di quella valdese; ma si trattava di segnali sporadici, che coinvolgevano poche persone e certamente non la base delle Chiese. Il giudice Piercarlo Pazé notava una «durezza dottrinale (da parte cattolica) accompagnata ad una prassi di apertura», che «trova risposta in quegli anni in atteggiamenti del mondo valdese altrettanto duri sul piano dei principi e, in più, diffidenti verso l’apertura della Chiesa cattolica: è convinzione prevalente dei valdesi che la Chiesa cattolica attui dei semplici aggiustamenti ma non si riformi secondo il Vangelo, rimanendo in sostanza eguale».