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Il cinema di Tarkovskij e la tradizione russa
“L’anima è assetata di armonia, mentre la vita è disarmonica. In questa non rispondenza è racchiuso lo stimolo del movimento, la sorgente della nostra sofferenza e a un tempo della nostra speranza, la conferma della nostra profondità e delle nostre facoltà spirituali” (Andrej Tarkovskij). Arricchito dal dialogo con il patrimonio artistico, poetico e narrativo russo, il cinema di Tarkovskij rivela la sua attualità nell’affrontare temi quali la discesa nel profondo di sé per cercare un senso alla propria esistenza, il perché della presenza nel mondo del male, della sofferenza, della morte. In un’analisi particolareggiata dei film del regista russo, l’autrice ci presenta un artista che ha saputo trasmettere la ricchezza della tradizione spirituale e culturale russa utilizzando un linguaggio cinematografico innovativo e originale.
Simonetta Salvestroni è docente di lingua e letteratura russa all’Università di Cagliari. Dopo essersi occupata di scrittori italiani (Emilio Lussu, Tomasi di Lampedusa) e di semiotica della cultura (Lotman, Bachtin), ha focalizzato la sua ricerca su Dostoevskij, sulla narrativa fantastica russa e sulla poesia russa contemporanea (in particolare Boris Pasternak) nei loro legami con il patrimonio della fede cristiana.
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Autore Simonetta Salvestroni Codice ISBN/EAN 978-88-8227-194-7 Numero di pagine 280 Prima edizione 18/gen/2006 Collana Spiritualità orientale - Recensioni