Message from Volodymyr, metropolitan of Kiev

Bose, 8 - 11 settembre 2010
+ VOLODYMYR, metropolitan of Kiev and all Ukraine
Monastery of Bose, 4-7 September 2013
XXI International Ecumenical Conference
Nel presente incontro sarà discusso un problema attualissimo e mai esaurito: l’età spirituale dell’uomo, il suo avvicinarsi e divenire simile a Dio, le tappe della vita spirituale.

XXI International Ecumenical Conference
on Orthodox Spirituality

in collaboration with the Orthodox Churches

THE AGES OF THE SPIRITUAL LIFE

Monastery of Bose, 4-7 September 2013

 

Reverendissimo padre Priore Enzo!
Stimati organizzatori e partecipanti del Convegno!
Cari fratelli e sorelle!

Di tutto cuore rivolgo a voi il mio saluto per l’apertura della presente edizione del Convegno ecumenico internazionale, che ormai da ventun anni si raccoglie nel monastero cattolico di Bose.  In questi anni il convegno è diventata una delle forme più feconde di dialogo teologico tra ortodossi e cattolici. È motivo di gioia il fatto che qui, come testimonia l’esperienza degli anni passati, si siano sempre affrontati temi che non sono astratti dalla concretezza della vita, ma toccano le effettive questioni della vita spirituale ortodossa. Motivo di particolare gioia è l’interesse autentico e non simulato che mostrano persone formate nella tradizione occidentale. Grazie a questo, gli organizzatori e i partecipanti al convegno sono in grado di creare un’atmosfera nella quale tutti hanno la possibilità di ascoltare gli uni gli altri e cercare di trovare, in uno scambio reciproco, risposte comuni ai problemi che ci preoccupano.

Nel presente incontro sarà discusso un problema attualissimo e mai esaurito: l’età spirituale dell’uomo, il suo avvicinarsi e divenire simile a Dio, le tappe della vita spirituale.

Nella coscienza secolarizzata della società liberale umanistica si è formato uno sguardo sull’uomo quale essere razionale e libero, che ha già raggiunto il culmine della propria evoluzione morale, sociale e giuridica. In una tale visione dell’uomo non c’è spazio per un ulteriore perfezionamento né per un lavoro su se stessi. L’unica sua vocazione è quella di vivere il giorno presente e prendere dalla vita tutto.
Noi, cristiani chiamati dal nostro Divino Maestro a essere il “sale della terra”, dobbiamo mostrare tutto l’aspetto erroneo di tale atteggiamento dell’uomo verso se stesso e la propria vita, e offrire un'altra visione di tale problema. Il tema del convegno di quest’anno tocca non solo il ristretto cerchio di persone che si sono consacrate all’attività religiosa, ma tutta l’umanità nel suo insieme. È importante che noi stessi riconosciamo e aiutiamo i nostri fratelli a riconoscere che l’invito del Salvatore a “essere perfetti come perfetto è il Padre vostro celeste” presuppone un costante lavoro su se stessi, che ogni nostra acquisizione nella vita spirituale, secondo il pensiero di san Gregorio di Nissa, è il punto di partenza per una nuova ascesa.

Vorrei esprimere la sincera speranza che il lavoro di questo Convegno nell’approfondimento delle tappe della vita spirituale sarà fecondo, e che i suoi risultati siano non solo un importante contributo al dialogo teologico tra cattolici e ortodossi, ma aiutino tutti noi a elaborare una risposta comune alle sfide contemporanee della società secolarizzata.

Con benedizione

+ VOLODYMYR
Metropolita di Kiev e di tutta l’Ucraina