Message de Neophyte, patriarche de Bulgarie

Neofit, Patriarca di Bulgaria
Neofit, Patriarca di Bulgaria

TRADUCTION ITALIENNE DU MESSAGE DU PATRIARCHE NEOPHYTE
AUX PARTICIPANTS DU XXIIe COLLOQUE OECUMENIQUE DE BOSE

Alla XXІІ edizione del Convegno Internazionale dedicato alla spiritualità ortodossa,
3-6 settembre 2014, Bose, Italia

Reverendo Padre Enzo Bianchi,
Fratelli e sorelle amati nel Signore,

Mi rivolgo a voi con sincera gioia, benedicendovi, e vi porgo il mio saluto in occasione dell’inaugurazione della conferenza internazionale di spiritualità ortodossa, che quest’anno è dedicata al tema della pace, dell’edificazione della pace, e che ha per titolo “Beati gli operatori di pace”.

Le parole del Vangelo, quelle con cui il Salvatore chiama gli operatori di pace “Figli di Dio” (Mat. 5, 9) ci esortano, come seguaci di Cristo, a custodire la pace nelle nostre anime in tutte le situazioni della vita, a diffondere questa pace attorno a noi e a essere strumenti di riconciliazione fra gli uomini e i popoli.

Questa esortazione del Signore nostro Gesù Cristo è particolarmente attuale quest’anno, poiché in alcuni Paesi dell’Europa e del Medio Oriente siamo testimoni di conflitti, contrapposizioni, violenze e omicidi, nei quali soffrono molti innocenti, uomini, donne e bambini, nostri fratelli.

All’inizio di quest’anno, durante l’assemblea panortodossa dei capi delle chiese ortodosse, a Istanbul, abbiamo fatto una preghiera speciale e rivolto un appello per la pace e la riconciliazione in Medio Oriente e in Ucraina, dove molti cristiani ancora oggi soffrono per il male della guerra: perdono la vita come martiri, perdono la libertà e la dignità, perdono le persone care, le case e gli averi, vedono profanati e distrutti chiese e monasteri. Non c’è cuore che possa restare sordo e insensibile ai gemiti di persone che soffrono e muoiono senza averne colpa. Ancora più raccapricciante è quando la causa di queste persecuzioni è l’appartenenza religiosa.

Dio ha creato gli uomini per vivere nella pace e nell’amore tra loro, senza di essi sono impensabili sia il benessere terreno, sia la salvezza e la beatitudine eterna. Fino a che, però, le nostre azioni e le nostre decisioni saranno determinate non dall’amore fraterno, ma delle passioni che si agitano dentro di noi, questa pace, tanto attesa, questo benessere agognato, rimarranno irraggiungibili per noi.

“Vi lascio la pace; vi do la mia pace” (Gv 14,27) – ha detto il Signore Gesù Cristo. Ma il dono benedetto della pace dipende anche dagli sforzi umani, perché i doni dello Spirito santo si manifestano solo là, dove ci sono il pentimento e la ricerca della giustizia divina.

Cari fratelli e sorelle nel Signore, mentre invoco l’aiuto benedetto di Dio per il successo di questo congresso teologico, auguro a tutti voi che “la pace di Dio, che sorpassa ogni intelligenza” (Fil 4,7), riempia le vostre anime e tutta la vostra vita.

Prego Dio di placare le passioni umane, affinché possa regnare l’amore di Cristo nel mondo.

† NEOFIT
Patriarca di Bulgaria