Presentazione del convegno

Convegno Internazionale di Spiritualità
MATTA EL MESKIN
Un padre del deserto contemporaneo

sabato 21 – domenica 22 maggio 2016
Monastero di Bose

In occasione del 10° anniversario del passaggio dell’igumeno Matta el Meskin dalla morte alla Vita, il Monastero di Bose in collaborazione con il Monastero di San Macario in Egitto organizza un Convegno Internazionale di spiritualità dedicato a una delle più importanti figure del monachesimo copto contemporaneo.

Matta el Meskin (1919-2006) è stato monaco e igumeno del monastero di san Macario nel deserto di Scete dal 1969 alla sua morte. Da molti considerato un personaggio dallo straordinario carisma umano e spirituale, rappresenta uno dei più luminosi esponenti dei cristiani d’Egitto e il padre di una importante rinascita spirituale, monastica e culturale, all’interno della Chiesa copta ortodossa. Se l’amore di Dio è ciò che ha spinto padre Matta a lasciare il mondo per un poverissimo monastero dell’Alto Egitto - il monastero di san Samuele il Confessore - non gli è mancato di sopportare la croce dell’incomprensione e della marginalizzazione da parte delle gerarchie ecclesiastiche. Eppure oggi, nell’era del papa Tawadros II, primate della Chiesa copta ortodossa, i cristiani d’Egitto iniziano a raccogliere i frutti della profonda spiritualità di padre Matta e la sua opera continua a diffondersi.

L’anelito profondo che appare in filigrana lungo tutta la vita monastica di abuna Matta è stato sempre quello di vivere radicalmente il Vangelo restando separato fisicamente dal mondo ma unito a tutti gli uomini mediante la preghiera, l’amore, l’ospitalità e la produzione spirituale e teologica. Matta el Meskin ha creato attorno a sé una vera e propria scuola teologica e spirituale. Oggi i suoi discepoli sono sparsi, non solo in Egitto, ma nel mondo intero grazie alla diffusione delle sue opere nel mondo mediante la traduzione in quindici lingue.

Matta el Meskin è capace di parlare agli uomini contemporanei, dovunque si trovino, con la forza del linguaggio e della spiritualità degli antichi padri del deserto. Dalle opere di questo monaco del deserto traspare un filo rosso che le tiene unite tutte: la grazia, l’ineffabile azione d’amore di Dio che in Cristo ha realizzato la riconciliazione tra terra e Cielo, è sempre più grande e più generosa della nostra miseria e pochezza ed è capace sempre di trasformarci. L’azione dell’uomo è primariamente cooperazione con lo Spirito Santo che diventa umile attesa e accoglienza. La sua è stata definita una “teologia epifanica ed esperienziale”. Il leitmotiv che si ritrova in tutti i suoi scritti è che Dio è mistero rivelato in Gesù Cristo ma che, fino alla parusìa, continua a essere in parte velato. La salvezza da lui compiuta si conosce, quindi, per rivelazione personale mediante l’esperienza concreta e quotidiana della comunione d’amore tra uomo e Dio, possibile soltanto nello Spirito Santo. Le stesse Scritture, per essere comprese spiritualmente, deve essere accompagnate da uno svelamento, da parte di Dio, del loro contenuto profondo, non percepibile in superficie e devono essere sperimentate nella vita quotidiana.

Sta proprio in ciò la peculiare spiritualità di padre Matta: una via mistica e intima che rumina la scrittura e i padri, lontana da facili moralismi e vuoti dogmatismi. Anche il monachesimo pensato e vissuto da Matta El Meskin è peculiare rispetto al panorama copto contemporaneo: austero e profondamente radicato alla spiritualità dei Padri del deserto, è al contempo colto e aperto al mondo contemporaneo. Al monastero di san Macario abuna Matta ha dato il via a una importante rinascita riformandone la vita comunitaria e intraprendendo un’enorme opera di restauro e ampliamento che durarono molti anni e diedero lavoro a tanti operai. In dieci anni il numero di monaci crebbe dalla decina iniziale a circa ottanta (attualmente sono circa centroquaranta). Circa mille ettari del circostante territorio sono stati sottratti al deserto, bonificati, irrigati, trasformati in campi coltivati, orti, giardini, frutteti e pascoli, dando occupazione a circa 700 dipendenti che ancora oggi vivono in un piccolo villaggio annesso al monastero. Il piccolo Eden del Monastero di san Macario è diventato così un modello per molti altri monasteri.

Instancabile sostenitore dell’unità dei cristiani, Matta el Meskin è autore di un centinaio di scritti e di un corpus orale enorme, di cui si conosce ancora molto poco.


Il vescovo Anba Epiphanius, abate del Monastero di San Macario e successore di abuna Matta, assieme ai migliori conoscitori del mondo copto e del monachesimo egiziano, rifletteranno sulle diverse sfaccettature di questa grande figura spirituale e profetica che non è stata ancora pienamente scoperta.