Foto e sintesi del 2 giugno 2018

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Monastero di Bose
Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto – Cei
Consiglio Nazionale Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori

XVI CONVEGNO LITURGICO INTERNAZIONALE
ARCHITETTURA DI PROSSIMITÀ

Idee di cattedrale, esperienze di comunità

BOSE, 31 maggio - 2 giugno 2018


La prossimità e la monumentalità

Gli spazi di prossimità nella città contemporanea a volte sono luoghi di abbandono e degrado: spiazzi incolti in attesa di ospitare nuove costruzioni. Invece di condannarli come ambienti emarginati, a Zaragoza (Spagna) sono stati ripensati grazie a un'iniziativa sostenuta dall'amministrazione comunale, come opportunità per una riappropriazione della città da parte dei cittadini. Ne ha parlato Patrizia Di Monte dell'Università di Zaragoza. Con una pianificazione "dal basso" gli abitanti dei quartieri sono stati invitati a proporre attività nuove per i lotti che, ceduti pro tempore dai proprietari, sono diventati orti, giardini, centri sportivi conformati e gestiti da volontari e asociazioni. Si tratta di un esempio di pianificazione sorta dal dialogo tra abitanti ed esperti che ne hanno coadiuvato le opere con la loro competenza tecnica. In questo modo recuperando spazi prima abbandonati e rivitalizzandoli, con un'opera di supplenza rivolta alle periferie, che rappresenta la polarità opposta a quella della tradizionale progettazione urbana. Questa è invece presente, secondo le modalità consuete, nella concezione della più nuova tra le cattedrali europee: quella di Evry (Parigi), progettata da Mario Botta. L'architetto italo svizzero ne ha riassunto la storia, spiegando come il vescovo di quella città satellite gli avesse chiesto di recuperare il senso del "trovarsi in un luogo", che era assente nel tessuto periferico cresciuto in fretta e senza volto. La presenza monumentale della nuova cattedrale, nella piazza prospiciente alla sede dell'amministrazione comunale, recupera il concetto di centralità che era proprio dei nuclei urbani medievali. A dimostrare che anche oggi è possibile la presenza urbana forte e netta della cattedrale, quale luogo di riferimento dell'identità urbana.

Nel riassumere il senso dello svolgimento del Convegno, Alberts Gerhards, docente di liturgia all'Università di Bonn, ha indicato come le diverse polarità attorno alle quali si sono svolte le diverse esposizioni: città diffusa o centralità, chiesa casa o presenza monumentale, conservazione delle testimonianze storico artistiche o innovazione in relazione alle necessità liturgiche attuali, si riconducono a unità nel segno di una chiesa che rimane viva e attiva pur in una società in forte trasformazione. Capace di testimoniare un messaggio perenne pur nella rapidità dei cambiamenti.

Sintesi di Leonardo Servadio