L'uomo custode del creato

Bose, 5-8 settembre 2012
XX Convegno Ecumenico Internazionale di spiritualità ortodossa

XX Convegno Ecumenico Internazionale di spiritualità ortodossa
L'UOMO CUSTODE DEL CREATO
Bose, 5-8 settembre 2012
in collaborazione con le Chiese Ortodosse

L'uomo custode del creato
L'Osservatore Romano
, 5 settembre 2012

La dimensione teologica e spirituale del rapporto dell’uomo con l’ambiente che lo circonda, interrogandosi sui valori che possono ispirare scelte responsabili di fronte alla crisi ecologica, provocata dall’uomo stesso, che sta causando ferite irreversibili alla vita sul nostro pianeta. E` questa la traccia riflessiva lungo la quale si svilupperanno i lavori della ventesima edizione del convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa, che si aprirà il 5 settembre, presso il monastero di Bose.

Saranno, in particolare, il priore di Bose, Enzo Bianchi, e il metropolita di Pergamo, Ioannis Zizioulas, rappresentante del Patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo, a introdurre i numerosi interventi dell’incontro, organizzato in collaborazione con le Chiese ortodosse, che si concluderà l’8 settembre sul titolo L’uomo custode del creato.

Molteplici i messaggi giunti per l’occasione. Con un telegramma a firma del cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, Benedetto XVI rivolge il suo beneaugurante saluto a organizzatori e partecipanti, auspicando che le giornate di studio e di confronto fraterno possano favorire la conoscenza reciproca e la condivisione della fede, suscitando un rinnovato e comune impegno nella tutela del creato dono di Dio. Il cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali invoca inoltre che lo Spirito, che scruta i pensieri di Dio e penetra il cuore umano, accompagni e guidi i lavori  affinché insieme, cattolici e ortodossi, possano offrire al mondo una comune testimonianza. Anche il cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani ha inviato un messaggio nel quale si sottolinea: La confessione di Dio come il Creatore è tema condiviso, che permette un comune sentire e un reciproco arricchimento. Su questa base si può aprire un importante spazio di dialogo e di incontro tra cristiani di diverse Chiese e comunità  ecclesiali, nel quale essi potranno portare le rispettive sensibilità nella prospettiva di un crescita comune. Dalla Conferenza episcopale italiana (Cei), attraverso una lettera a firma del segretario generale, monsignor Mariano Crociata, si osserva che l’attualità  e l’urgenza della crisi ambientale interpellano profondamente tutte le comunità cristiane, aprendo percorsi di riflessione che non solo possano offrire un contributo evangelico all’odierno dibattito sulla questione ecologica, ma allo stesso tempo diventino occasioni propizie per ritrovare una dimensione ecumenica dell’esperienza di fede in cui sia viva la percezione di un profondo legame con la realtà naturale.

Il Patriarca ecumenico, Bartolomeo, ricorda che i capi religiosi e i teologi di tutto il mondo oggi riconoscono che la crisi ecologica è molto di più di una semplice questione di protezione ambientale. I nostri fedeli devono imparare ad affrontare l’urgenza della questione. Anche la Chiesa ortodossa russa, afferma il Patriarca di Mosca e di tutta la Russia, Cirillo, presta attenzione alle questioni dell’ecologia e opera in questo campo cooperando con tutti coloro che sono preoccupati per lo stato dell’ambiente in cui viviamo.

Al convegno sono in programma contributi di vari esponenti cattolici e ortodossi, tra cui il cardinale Roger Etchegaray, vice decano del Collegio cardinalizio; il nunzio apostolico in Gran Bretagna, Antonio Mennini; il vescovo di Pistoia, Mansueto Bianchi, presidente della Commissione per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Cei e il vescovo di Biella, Gabriele Mana. E fra gli altri, i vescovi di Turov e Mozyrsk (Patriarcato di Mosca- Esarcato di Bielorussia) di Thermopyli (Chiesa ortodossa greca). Tra i partecipanti anche rappresentanti della Comunione anglicana, del Consiglio ecumenico delle Chiese.

La giornata conclusiva sarà dedicata,in particolare, alla riflessione su come la ricchezza della tradizione spirituale ortodossa possa tradursi, anche di fronte all’urgenza del problema ecologico, in una nuova pratica del rapporto con il mondo naturale.