Messaggio di Karechin II, Catholikos di tutti gli Armeni

XXIV Convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa
MARTIRIO E COMUNIONE
Monastero di Bose, 7-10 settembre 2016
in collaborazione con le Chiese ortodosse

Sua Santità KAREKIN II, Patriarca Supremo e Catholikos di tutti gli ArmeniMESSAGGIO DI KARECHIN II, CATHOLIKOS DI TUTTI GLI ARMENI

Santissimi e reverendissimi padri,
cari fratelli e care sorelle,

io vorrei trasmettervi adesso il saluto dell’arcipastore della nostra chiesa apostolica Karekim II, la sua benedizione e tutti i suoi migliori auspici. Vogliamo esprimere la nostra riconoscenza anche alla comunità del monastero di Bose, a tutti i fratelli che sono diventati un punto di riferimento tra le chiese cattolica e ortodossa, un ponte tra queste due chiese, ringraziarli per questa occasione che ci danno. Il problema del martirio per la chiesa armena non è un problema puramente teologico e neanche puramente storico, è qualcosa di molto attuale, quasi quotidiano direi.

Tutti sapranno che nella prima metà del XX secolo il popolo armeno e in particolare la chiesa armena hanno sofferto a causa del primo genocidio del XX secolo, in cui hanno perso la vita un milione e mezzo di fratelli e sorelle in Cristo. Oltre a questo abbiamo perso un migliaio di chierici e altrettante chiese e monasteri sono andati perduti. All’epoca del genocidio, abbiamo quindi subito questa perdita. Ed è difficile veramente fare il conto di tutte queste gravi perdite.

In seguito è arrivata una seconda persecuzione: Voglio parlare della “Erode” comunista. Questa per noi è la verità che abbiamo vissuto, questo versamento di sangue in tutti questi anni. L’anno scorso nella capitale del genocidio armeno c’è stato il sinodo episcopale della chiesa ortodossa, che ha deciso, con la benedizione del patriarca Karekim II e in presenza di tutti i gerarchi, ha deciso di canonizzare le vittime del genocidio armeno. E per noi questo avvenimento non è stato soltanto la canonizzazione di nuovi santi, grandi santi della chiesa cristiana, per noi quest’evento rappresenta ancora una volta la predica del vangelo di Cristo: Là dove vince la morte, là sarà la tua vittoria.

Questa è una verità per noi tutti cristiani: un’altra vittoria sulla morte per la fede. Ogni volta che vengono da noi dei gerarchi di varie zone in conflitto ci riuniamo per meditare e pregare insieme. Ci saranno dei nuovi santi martiri. Sono santi per tutti, indipendentemente dalla confessione religiosa alla quale appartengono. Ecco perché, cari fratelli care sorelle, io penso che questa conferenza sia di grande attualità. Noi siamo lieti per la canonizzazione di questi nuovi martiri, però vogliamo fare anche di tutto perché nel mondo non si ripetano mai più questi genocidi, non si ripetano queste stragi di innocenti; perché noi dobbiamo soprattutto capire che è la vita umana che conta. La nostra vita è una vita cristiana e dobbiamo cercare di fare tutto quello che possiamo per testimoniare.

La gente non deve tacere, non dobbiamo lasciare che accadano queste cose. Dobbiamo quindi cercare di operare per la pace contro tutti quegli atti che vengono compiuti, perpetrati contro la cristianità, contro la vita umana. Sia su di voi la benedizione di tutta la nostra chiesa e i nostri nuovi martiri ci accompagneranno sempre e saranno con noi tutti. Grazie e amen.

+ Karekin II
Patriarca Supremo, Catholicos di tutti gli Armeni