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Messaggio di Kurt Koch, cardinale presidente del Pontificio consiglio per la promozione e l'unità dei cristiani

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XXVII Convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa
CHIAMATI ALLA VITA IN CRISTO
Nella chiesa, nel mondo, nel tempo presente
Monastero di Bose, 4-6 settembre 2019
in collaborazione con le Chiese ortodosse

Card. Kurt Koch, Presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell'unità dei cristianiMESSAGGIO DEL CARDINALE KURT KOCH, PRESIDENTE DEL PONTIFICIO CONSIGLIO PER LA PROMOZIONE E L' UNITÀ DEI CRISTIANI

A Fratel Luciano Manicardi, Priore di Bose,

a Fratel Enzo Bianchi, Presidente del Comitato Scientifico,

ai fratelli e alle sorelle del Monastero di Bose
,
ai partecipanti al XXVII CONVEGNO ECUMENICO INTERNAZIONALE DI SPIRITUALITÀ ORTODOSSA Chiamati alla vita in Cristo 4-6 settembre 2019

Chiamati alla vita in Cristo. Il titolo del vostro convegno si ispira alla famosa opera del grande teologo laico San Nicolas Cabasillas, che invitava tutti i cristiani ha vivere pienamente La vita in Cristo anche senza essere monaci o sacerdoti. Ricorda anche il titolo del libro di un altro gigante della santità, San Giovanni di Kronstadt, che pubblicò alla fine dell'Ottocento le sue meditazioni intitolate La mia vita in Cristo, chiamando tutti ad approfondire la propria vita spirituale.

Il tema della vostra conferenza è dunque l'appello rivolto a tutti da parte del Buon Pastore, che "chiama le sue pecore una per una" (Gv 10, 3), ossia la vocazione di tutti alla santità, come scrive San Paolo ai Romani, "diletti da Dio e santi per vocazione" (Rm 1, 7). Vocazione: questo termine in Occidente, purtroppo, è stato spesso utilizzato in un senso restrittivo — la vocazione alla vita monastica o sacerdotale, dimenticando che ogni battezzato è chiamato da Cristo a vivere in Lui, come lo ricorderanno le diverse relazioni del vostro convegno dedicate ai vari tipi di vita cristiana.

La vita ecclesiale è fondamentalmente una chiamata: lo ricorda l' etimologia greca del termine "ecclesia", ek/kaléo: la convocazione. Il grande filosofo cattolico Jean-Louis Chrétien, scomparso di recente, ha esposto nel suo libro L'appel et la réponse profondissime riflessioni fenomenologiche sulla chiamata come creazione. Giocando sui termini greci kalon e kalein, riflette sulla chiamata primaria della bellezza, che suscita la risposta dell'uomo, la parola. Ricorda anche che in molte lingue il verbo "chiamare" significa nello stesso tempo convocare e nominare, conferire un nome.

Nel Libro della Genesi, Dio simultaneamente chiama e crea. Ma la chiamata è anche indissociabile dalla salvezza: il Signore "ci ha salvati e ci ha chiamati con una vocazione santa" (2 Tini 1, 9). Nella chiesa di San Luigi dei Francesi a Roma si trova il famoso dipinto del Caravaggio, La vocazione di San Matteo, al quale spesso si riferisce Papa Francesco per spiegare la sua propria vocazione e il suo motto, tratto dalle Omelie di San Beda il Venerabile: "Miserando atque eligendo". Chiamata e misericordia sono inseparabili.

Per finire vorrei ricordare un ultimo aspetto della chiamata: la vocazione all'unità. L'uomo ha vocazione all'unità, è chiamato all'unità con Dio, all'unità con se stesso e con il suo prossimo, all'unità con tutta l'umanità. Non a caso il movimento contemporaneo per l'unità è chiamato "ecumenico", a partire da questa parola greca che significa letteralmente "di tutta la terra abitata", suggerendo così la vocazione all'unità di tutta l'umanità. Il movimento ecumenico, quindi, non promuove solo "l'unità dei cristiani", ma 1' "unità cristiana", cioè l'unità in Cristo di tutta l'umanità, anzi, dell'intera creazione.

Di questa unità universale l'unità dei cristiani è il fermento, come diceva il Concilio Vaticano II: "tutti gli uomini sono chiamati a questa comune opera, ma a maggior ragione quelli che credono in Dio e, in primissimo luogo, tutti i cristiani, a causa del nome di Cristo di cui sono insigniti" (UR 12). Papa Francesco lo ricorda nell'Evangelii Gaudiurn: "l'ecumenismo è un apporto all'unità della famiglia umana" (EG, 245). Possa questo convegno aiutarci a prendere maggior coscienza di questa opera comune, di questa nostra vocazione a promuovere l'unità dell'umanità, rispondendo così all'esortazione dell'Apostolo ad essere "un solo corpo, un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione" (Ef, 4,4).

Con questo augurio, porgo il mio più cordiale saluto agli illustri ospiti, metropoliti, vescovi, monaci e cristiani rappresentanti delle Chiese ortodosse, come pure a tutti i distinti partecipanti di questo convegno, assicurandovi la mia vicinanza e chiedendo su tutti voi la benedizione del Signore.

Kurt Cardinale Koch
Presidente