Messaggio di Onufrij Metropolita di Kiev e dell'Ucraina

XXVII Convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa
CHIAMATI ALLA VITA IN CRISTO
Nella chiesa, nel mondo, nel tempo presente
Monastero di Bose, 4-6 settembre 2019
in collaborazione con le Chiese ortodosse

Onufrij Metropolita di Kiev e dell'Ucraina
Onufrij Metropolita di Kiev e dell'Ucraina
MESSAGGIO DI ONUFRIJ METROPOLITA DI KIEV E DELL’UCRAINA

Eminenze ed Eccellenze!
Reverndissimo e caro padre Enzo Bianchi!
Cari ospiti e partecipanti al forum internazionale,
cari fratelli e sorelle!

Rivolgo i miei più cordiali auguri per l’apertura del XXVII Convegno Internazionale di Spiritualità Ortodossa, dedicato quest’anno alla riflessione sul tema “Chiamati alla vita in Cristo”.
Il grande padre e dottore della Chiesa d’Occidente, il Beato Agostino, all’inizio delle sue Confessioni, dice: “O Signore, ci hai creato per Te, e il nostro cuore non trova pace finché non riposa in te”. La tradizione patristica ortodossa considera di fondamentale importanza considerare l’umanità della persona e le dinamiche della sua crescita spirituale e morale. Essendo dotato di molti doni divini dal Creatore, l’uomo ha il compito di diventare come Dio (vedere Genesi 1:26-27).

Il cammino di ogni cristiano inizia nel fonte battesimale, in cui “i battezzati sono rivestiti di Cristo” (Galati 3,27), e il nome stesso “cristiano” lo indica. Cristo, che entra nella nostra anima, diventa non solo il modello dell’immagine e somiglianza divina, ma anche una forza interiore che opera in noi per realizzare la nostra chiamata.

Nel suo vangelo, l’apostolo Matteo esprime le sorprendenti parole del Salvatore: “Chiunque fa la volontà del Padre mio nei cieli è mio fratello, mia sorella e madre” (Matteo 12:50). Nel spiegare questo detto, san Simeone il Nuovo Teologo dice: “Benedetto colui che vede formarsi in sé Cristo – Luce del mondo, perché sarà chiamato madre di Cristo, avendo in lui Cristo come frutto del grembo materno” (Discorso 57). Così, avendo ricevuto Cristo nel santo sacramento del Battesimo, abbiamo Lui in noi come pegno e garanzia della nostra ulteriore crescita. Tuttavia, c’è la prospettiva di andare in due direzioni: come re Erode, che aveva picchiato i figli, per scacciare Cristo dal suo cuore e impedirgli di crescere in noi, o di diventare “l’uomo perfetto, a misura della piena età di Cristo” (Efesini 4:13). Poi, insieme all’apostolo Paolo, potremo anche testimoniare che “non vivo più, ma Cristo vive in me” (Gal 2,20).

Accettare Cristo nei nostri cuori e realizzarlo, imitarlo e crescere in Lui è la via per restaurare l’integrità umana, danneggiata dalla caduta del peccato; è la via per paragonarci a Dio, quella che non percorsero Adamo ed Eva, ingannati dal demonio; è la via per il pieno raggiungimento di ciò cui siamo stati chiamati dal disegno creativo del nostro Creatore.
Cristo è l’epicentro della nostra fede, “ Poiché da lui, per mezzo di lui e per lui sono tutte le cose” (Romani 11,36). Parlare di Lui e comprenderlo è la fonte della nostra ispirazione e della nostra salvezza.
Ringrazio la comunità del monastero di Bose per l’inesauribile interesse per il pensiero teologico e l’esperienza spirituale dell’Oriente ortodosso. Invocando la benedizione di Dio, spero sinceramente che una vivace discussione dei temi e delle questioni sollevate contribuisca all’arricchimento reciproco di tutti i partecipanti a questo forum internazionale.

Con amore in Cristo

Onufrij
METROPOLITA DI KIEV E DELL’UCRAINA
CAPO DELLA CHIESA ORTODOSSA UCRAINA