Il coraggio di vivere: dalla Bibbia ai nostri giorni

Dal 21 al 26 agosto fr. Luciano ha tenuto un corso per un’ottantina di giovani fra i 20 e i 30 anni sul tema del coraggio. “Il coraggio di vivere: dalla Bibbia ai nostri giorni”, questo il titolo che ha posto in dialogo diverse figure bibliche e l’attualità. Un’attualità che i giovani vedono caratterizzata dalla fatica a essere se stessi, dalla tentazione della fuga da sé declinata e vissuta in diversi modi, dalla necessità di prendere decisioni e compiere scelte, dunque di esercitare la libertà. Virtù del “cuore”, il coraggio è la forza che consente di passare dall’intenzione all’atto di fronte ad azioni che si presentano rischiose e dalla riuscita incerta. Esso mostra che l’uomo è capace di trascendenza, di avere come fine del proprio vivere non solo se stesso e il proprio interesse, ma di saper rischiare in vista di realtà più grandi: la libertà di un popolo, i diritti della persona umana o di una minoranza, la giustizia, la vita della persona amata …

In particolare sono state sottolineate alcune dimensioni del coraggio, come il coraggio di pensare con la propria testa e di fuggire l’omologazione, il coraggio di “dire di no”, il coraggio della solitudine. E si è colta la dimensione di coraggio insita nell’atto di fede: atto che impegna la totalità della persona umana, e che sempre ha una dimensione pasquale, sempre è morte e resurrezione. All'inizio di ogni incontro il tema è stato introdotto da un lavoro artistico commentato dai giovani assieme a fr. Elia.

La figura di Abramo ha aiutato a cogliere il coraggio di partire, di affrontare  il viaggio della vita, mettendo in conto l’incertezza e l’incognito.

Mosè ha focalizzato l’attenzione sulla solidarietà, sulla corresponsabilità, sul coraggio di formare una comunità, di passare dall’‘io’ al ‘noi’.

I profeti hanno mostrato il coraggio della parresía, della parola lucida e tagliente, che si espone di fronte ai potenti e non teme di dire la verità, costi quel che costi. Il loro coraggio è stato visto come ispiratore del discernimento degli idoli che abitano il nostro tempo e chiedono di essere smascherati.

Se la tradizione classica vede il coraggio come virtù bellica, guerriera, dunque maschile per eccellenza (andreía è detta in greco), la Bibbia fornisce molti esempi di coraggio femminile: dalle levatrici egiziane obiettrici di coscienza a Rut, che osa l’amore fedele e folle verso la suocera Noemi, a Maria che ricevuto dall’angelo l’incredibile annuncio della nascita di Gesù, crede più alla potenza della parola del Signore che all’evidenza di povertà della sua persona e della sua vita. Se Giobbe ha fornito l’occasione per un viaggio all’interno del dolore e della sofferenza umana, che diviene spesso, nelle nostre vite, il coraggio della quotidianità, ovvero di attraversare e sopportare situazioni pesanti di lutto, disgrazie, malattie proprie e di altri, il corso si è concluso riflettendo sulla figura di Gesù colta come esempio di coraggio della libertà.

Martedì sera, nell'anfiteatro dell'ospitalità, Ares Tavolazzi (contrabasso) assieme a  Elias Nardi (oud) hanno fatto dono a tutti i presenti di una serata musicale animata dal desiderio di creare ponti tra oriente e occidente.

Il giovedì pomeriggio è intervenuto Paolo Ghezzi, direttore della casa editrice “Il Margine”, a presentare l’esperienza del gruppo di opposizione al nazismo chiamato “La Rosa Bianca” e attivo tra il 1942 e il 1943 e che portò un gruppo di giovani e coraggiosi studenti universitari a sfidare il regime nazista con un’opera di volantinaggio che costò loro la vita. Paolo Ghezzi, che ha scritto diversi libri sull’argomento (tra cui La Rosa Bianca non vi darà pace, Ed. Il Margine, Trento 2014) ha intrattenuto con passione e competenza i giovani che alla sera hanno anche visto il film del 2005 La Rosa Bianca. Sophie Scholl.

Sabato mattina i giovani hanno potuto dialogare con il fondatore fr. Enzo Bianchi per approfondire i temi affrontati in questa settimana e potersi confrontare sui temi che sentono più stringenti per la loro vita.