Cosa porto con me?

16 08 26 giovani 20160824 152025

"Cosa porto con me?" la domanda posta ai giovani ospiti di questa settimana. Anche solo una parola che porteranno con sé lasciando il monastero...

“Non solo azione, ma anche pensiero: semel in anno licet otiare”.

“Chi è l'uomo? Colui che trasforma la propria vita in una benedizione per gli altri”.

“Torno a casa con la consapevolezza dell'importanza della mia originalità, dell'impronta umana che posso lasciare nel mondo, della meraviglia scaturita dall'incontro con l'alterità, della dolcezza del riconciliarsi con se stessi”.

“Trasformare la mancanza in desiderio”.

Il pane è buono quando è condiviso. Un viaggio all'interno del nostro io così complicato da comprendere, così facile da disperdere, così' profondo da scavare, così umano da non potersi spiegare se non nel semplice amare”.

“Comunione nella frammentarietà”.

“Tu sei l'atteso e colui che ti attende”.

“Dio ci chiede di essere noi stessi. Di realizzare il mio volto, il mio nome. Libertà e autenticità”.

“Accettazione e ricerca”.

“Il vero viaggio di conoscenza consiste nell'avere nuovi occhi”.

“Cercarsi e amarsi”.

“Siamo ciò che ricordiamo, raccontiamo e ricordiamo. Viviamo la nostra vita come preghiera”.

“Mi domandavo che cos'è il TUTTO! mmm...mi sa proprio che siamo noi ”.

“Siamo al mondo gratis!”.

“Mi avete fornito gli strumenti per scolpire il vuoto che mi abita; aprirvi finestre e porte sul mondo, abbellirlo secondo il gusto del mio desiderio, renderlo una casa luminosa e colorata in cui abitare, conoscere me stessa, ospitare l'amico con cui soffrire e fare festa assieme, contemplare l'immensità di cui sono parte e lasciar risuonare la dolce, misteriosa melodia della vita”.

“Gioia, semplicità, fraternità”.

“Tanti stimoli e conferme...e la consapevolezza che la strada è ancora lunga, ma sarà meravigliosa!”.

“Prega nella festa per trovare la forza anche nei momenti tristi”.

“L'uomo come mondo”.

“Sono arrivata con tanta sofferenza nel cuore. torno con la consapevolezza che anche nel dolore c'è la presenza di Dio. Posso affrontare l'ospite indesiderato del dolore con la certezza che è possibile viverlo nella chiave dell'amore. Una vita di condivisione e gratuità mi fa essere più umana e più vicina a Dio”.

“Un nuovo sguardo su me stessa”.

“Uno stimolo per riflettere un po' su me stesso. Mi sono sentito subito a casa”.

“Ricercare se stessi nell'accoglienza che si respira”.

A tutti i giovani ospiti di questa settimana un caro saluto...a presto!

16 08 27 redazione