La chiamata a seguire Gesù

Bose, 8 -10 dicembre 2006

Mc 10, 17-22
con Luciano Manicardi, monaco di Bose

Marco ci presenta anzitutto questa persona (“un tale”) come anonimo, come un uomo in ricerca della propria identità, mosso da un desiderio di senso. La sua sete e la sua ricerca sono urgenti e si esprimono nel suo correre da Gesù e nella domanda «che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?».

La risposta di Gesù sposta l’attenzione dal fare all’essere, dalle prestazioni alla relazione.

Avviene un incontro e qui si gioca la libertà e responsabilità dell’uomo. Lo sguardo di amore di Gesù è seguito da una proposta di vita: trova la tua identità nella relazione con me, abbandona le ricchezze e affronta il rischio dell’amore.

Ma la paura ha la meglio: i beni danno sicurezza, la persona e la parola di Gesù aprono una prospettiva troppo rischiosa, non ci sarà mai una certezza nella scelta… e l’andare via è anche un tornare indietro, regredire.

Prendere sul serio lo sguardo d’amore di Gesù è comprendere di essere amati, di poter farsi soggetti della propria vita, di poter mostrare la propria libertà scegliendo, di poter donare e osare il proprio futuro…