La fonte della Parola

la perla dai mol 15 02 09

Chi è capace di comprendere tutta la ricchezza di una sola delle tue parole, o Dio? Ciò che noi ne comprendiamo è molto meno di quanto ne tralasciamo, proprio come avviene agli assetati che si abbeverano a una fonte. Le prospettive della tua parola sono numerose, così come sono numerose le prospettive di coloro che la studiano. Come un abile pittore, il Signore ha colorato la sua parola di molteplici bellezze, affinché il cammino di ciascuno di coloro che la scrutano possa contemplare ciò che egli ama. E il Signore ha nascosto nella sua parola tutti i tesori, affinché ciascuno di noi trovi una ricchezza in ciò che medita. La sua parola è un albero di vita che, da ogni parte, ti tende i suoi frutti benedetti; è come quella roccia aperta nel deserto che diventò per ogni uomo, da ogni parte, una bevanda spirituale: “Essi mangiarono lo stesso cibo spirituale e bevvero alla stessa fonte spirituale” (Prima lettera ai corinti 10,3-4). Colui che ottiene una di queste ricchezze non pensi che nella parola di dio vi sia solamente ciò che lui vi trova; si renda invece conto di non essere stato capace di scoprirvi che una cosa sola in mezzo a molte altre. Arricchito dalla parola, non creda che questa ne viene impoverita; incapace di esaurire la sua ricchezza, ringrazi per la sua grandezza. Rallegrati di esserti saziato, e non rattristarti del fatto che la parola ti oltrepassa: chi ha sete è felice di bere, ma non si rattrista della sua impotenza a esaurire la fonte. È meglio che la fonte sazi al tua sete piuttosto che la tua sete esaurisca la fonte. Se la tua fonte è placata senza che la fonte sia esaurita, tu potrai bervi di nuovo, ogni volta che avrai sete. Se, al contrario, saziandoti, tu esaurissi la fonte, la tua vittoria diverrebbe la tua disgrazia. Rendi grazie per ciò che hai ricevuto e non mormorare per ciò che resta inutilizzato. Ciò che hai preso e fatto tuo ormai ti appartiene, ma ciò che resta è tua eredità. Ciò che non hai potuto ricevere subito a motivo della tua debolezza, ricevilo in altri momenti grazie alla perseveranza. Non aver l’impudenza né di voler prendere in un colpo solo ciò che non può essere preso in una sola volta, né di allontanarti da ciò che puoi ricevere poco a poco.

Efrem il Siro, Commento al Diatesseron, 1,18-19.

 

CONSIGLIO PER LA LETTURA

S.Chialà, La perla dai molti riflessi, Qiqajon, Bose, 2014