Un'incredibile felicità

Photo by Rabie Madaci on Unsplash
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Un’incredibile felicità

Sei pronto?
– l’angelo sorride –
lo chiedo, ma so
che tu certamente sei pronto:
già che non parlo ad un uomo qualunque,
ma a te,
uomo dal cuore che non sa il tradimento
per il tuo Re sulla terra,
che incoronarono qui coram populo,
e per un altro Signore,
Rex coelestis, il nostro Agnello,
che muore sperando
che tu ancora mi oda;
ancora e ancora,
come ogni sera
le campane risuonano il mio nome,
qui, in terra di grano superbo
e vite luminosa,
e la spiga e il grappolo
s’imbevono al mio suono –
e pure,
in questa pietra rosa sgretolata,
levando il braccio
che la grande guerra mi svelse,
eppure lascia ch’io ti ricordi:
sei pronto?
Alla peste, la fame, il tremoto, il fuoco,
l’invasione straniera, l’ira su di noi accesa?
Tutto, certamente, importante, ma io non di questo.
No, non di questo devo farti ricordo.
Non a questo fui inviato.
Io dico a te:
sei
pronto
a un’incredibile felicità?
O. Sedakova, Solo nel fuoco si semina il fuoco