Presentazione della "Preghiera dei giorni"

Bose, chiesa monastica
...la domenica giorno della creazione della luce...
© 2011 Edizioni Qiqajon
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le icone di Bose, Christus triumphans - stile italico
le icone di Bose, Christus triumphans - stile italico
...il triduo del Signore crocifisso e risorto...
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Ufficio ecumenico per l'anno liturgico
 

1. Piano della preghiera

a) I tempi liturgici

In questo libro è contenuta la preghiera per ogni giorno dell'anno liturgico. Nei ritmi e nelle vicende del tempo la chiesa vuole farci ricordare e rivivere i misteri della nostra salvezza ponendo al centro dell'anno liturgico il triduo del Signore crocifisso, sepolto e risorto, triduo che culmina nella domenica di Pasqua.

 I tre giorni pasquali sono preceduti e preparati dal tempo quaresimale, tempo di conversione e quindi di lotta contro le tentazioni del demonio, tempo di digiuno, veglia e preghiera, e sono seguiti dal tempo pasquale, gioiosa celebrazione della Resurrezione del Signore che raggiunge la sua pienezza a Pentecoste, memoria del dono dello Spirito vivificante alla chiesa da parte del Signore Risorto.

Accanto al ciclo pasquale c'è anche il ciclo delle feste fisse: Natale ed Epifania. Anch'esse sono precedute da un tempo - proprio della liturgia occidentale - che proclama la gloriosa venuta del Signore: attesa e vigilanza contraddistinguono questo tempo detto dell'Avvento che, invocando la Parusia, ricorda la manifestazione del Verbo fatto carne già avvenuta nella pienezza del tempo (cf. Gal 4,4). Il tempo dell'Avvento tradizionalmente è l'inizio dell'anno liturgico, ma in realtà, secondo le fonti più antiche, ne è il coronamento. Questo è suggerito anche dalle parole della costituzione conciliare Sacrosanctum Concilium 102: «La chiesa dispiega tutto il mistero del Cristo durante il ciclo dell'anno dall'incarnazione e natività fino all'ascensione, fino al giorno di Pentecoste e fino all'attesa della beata speranza dell'avvento del Signore». Infatti l'evento che è al centro della celebrazione dell'Avvento è la venuta gloriosa del Signore alla fine dei tempi: il Signore Gesù Cristo sta per venire! Il Figlio dell'uomo viene nella gloria! Il giorno del Signore è vicino!

Nelle trentaquattro settimane del tempo ordinario, chiamato anche tempo della chiesa o «per annum», non si celebra un aspetto particolare del mistero cristiano, ma si cammina verso il Padre nella luce del Cristo e per la forza dello Spirito Santo, facendo settimanalmente memoria della pasqua alla domenica, giorno del Signore perché giorno della resurrezione e memoria della sua gloriosa venuta. In questo cammino le memorie dei santi manifestano la loro comunione nell'intercessione e nella vita divina con la chiesa pellegrinante, e la festa della Trasfigurazione, i16 agosto, al centro della stagione estiva, è come l'epifania in Cristo di quel che avviene nella vita del cristiano giomo dopo giorno: la sua trasfigurazione nell'immagine di Cristo (cf. 2Cor 3,18).

Le introduzioni alla preghiera del mattino e della sera, i responsori e le orazioni variano proprio in obbedienza ai tempi liturgici vissuti.


b) La settimana liturgica

Secondo la tradizione cristiana la settimana liturgica inizia il sabato sera con i primi vespri della domenica. La domenica, giomo della creazione della luce e della Resurrezione, del dono dello Spirito e della venuta del Signore, è il giorno in cui i cristiani si radunano in assemblee per l'ascolto della Parola e la celebrazione eucaristica. In preparazione alla liturgia eucaristica è prevista dunque una preghiera nella notte, una veglia per l'ascolto, la meditazione, la preghiera della Scrittura, e inoltre una celebrazione della Resurrezione all'alba della domenica. I secondi vespri e quindi la tradizionale preghiera di compieta chiudono questo santo giomo in cui la preghiera si fa più intensa. Gli altri giorni della settimana sono contraddistinti dalla cursività della preghiera del Salterio e dalla lettura delle Sante Scritture. Viene tuttavia abbozzata una celebrazione del triduo pasquale attraverso la salmodia e le orazioni del venerdì, del sabato e della domenica. In questi giorni infatti, salmodia e orazioni seguono la logica dell'evento pasquale: passione, morte, sepoltura, riposo nella tomba, resurrezione di Gesù Cristo.

Bose, chiesa monastica
Bose, chiesa monastica
luci del mattino dalla vetrata notte

c) Il giorno liturgico

È caratterizzato dalle tre ore della sera, del mattino e del mezzogiorno, alle quali si può aggiungere la preghiera di compieta. Al mattino oltre alla salmodia, sono previsti la lettura dell'Antico Testamento e dell'Evangelo, il cantico del «Benedictus» o «Cristo nuovo sole», delle contemplazioni laudative e dossologiche, la colletta del mattino e la preghiera del Signore, il «Padre nostro». Alla sera è prevista la lettura dell'Apostolo; dopo il «Magnificat» ci sono delle intercessioni seguite dalla colletta della sera. Nell'ora del mezzogiorno è prevista, oltre alla salmodia, la lettura patristica o spirituale sull'evangelo del giorno che viene ricordato attraverso la proclamazione di un versetto (capitolo).


2. Struttura della preghiera

Bose, chiesa monastica
Bose, chiesa monastica
soffitto del nartece

a) Introduzione

Ogni preghiera della sera, di veglia, del mattino e di mezzogiorno inizia durante la settimana con i tradizionali versetti del rito latino «Signore, apri le mie labbra... Dio vieni in mio aiuto...». Le preghiere della domenica sono invece introdotte dalle formule bizantine che sono più festose e dossologiche e caratterizzano meglio la gioia particolare e peculiare del giorno del Signore. Nei tempi forti alcuni versetti tratti dalle Scritture (che possono essere cantati da un solista come annuncio all'assemblea) caratterizzano con il loro messaggio teologico il tempo liturgico celebrato. Il canto del «Gloria al Padre...», confessione della fede trinitaria, chiude l'introduzione.

Bose, chiesa monastica
Bose, chiesa monastica
porta d’ingresso della chiesa

b) Inno

Alle invocazioni di introduzione segue l'inno, composizione ecclesiale che evoca l'ora del giorno e il mistero del tempo o della festa celebrata. Benché la comunità possieda un ampio Innario, contenente soprattutto traduzioni degli inni classici dell'ufficio latino, qui non sono stati riportati gli inni lasciando la scelta alle comunità che possono e devono esprimersi in modo diverso secondo il proprio repertorio. Occorre sottolineare tuttavia che l'inno è un elemento importante dell'ufficio e che la sua qualità spirituale e poetica esprime e rivela la qualità di fede e di vita cristiana della comunità.

Bose, liturgia monastica
Bose, liturgia monastica
coro fratelli

c) Salmodia

Tradizionale nella chiesa è la salmodia, intesa come preghiera integrale e cursiva del Salterio. In questo volume sono contenuti sia i 150 Salmi, integrali e senza omissioni, sia i cantici biblici dell'Antico e del Nuovo Testamento.

Per la preghiera sono offerte qui diverse distribuzioni dei Salmi: su 4 settimane (liturgia delle ore cattolica latina, pp. 946-947), su 2 settimane (Monastero di Bose A, p. 948 949), su 4 settimane (indicata per una preghiera più semplice e breve, Monstero di Bose B, pp. 950-951).

Ogni distribuzione tiene conto dell'ora del giorno (salmi del mattino, della sera, della notte) e inoltre dei giorni del venerdì (salmi di passione), del sabato (salmi della creazione e dell'alleanza), e della domenica (salmi cristologici e di festa). In più si trovano una distribuzione di Salmi per la celebrazione delle feste dei santi( p. 952-953) e alcune indicazioni più generali per la preghiera dei salmi (pp. 954).


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Bose, chiesa monastica
ambone

d) Lettura delle Sante Scritture

Nella «Preghiera dei giorni» sono proposte due letture, una dell'Antico Testamento e una dell'Evangelo, al mattino e la lettura dell'Apostolo alla sera.

Così la Bibbia, distribuita secondo il lezionario feriale di Bose, è letta quasi interamente: l'Antico Testamento in un ciclo di tre anni (A, B e C), il Nuovo Testamento (Evangelo ed Epistola) nella sua interezza su un anno. Le omissioni di brani dell'Antico Testamento riguardano solo testi su cui sarebbe difficile fare la lectio divina e trarre un adeguato cibo quotidiano per nutrire la fede.

La scelta dei libri da un lato vuole rispettare l'economia dei tempi liturgici, dall'altro vuole obbedire al principio della continuità. Comunque noi crediamo che il lezionario feriale qui presentato, frutto di anni di lavoro e di sperimentazione, possa aiutare il cristiano a fare ogni giorno la lectio divina senza troppi salti e leggendo praticamente tutte le Scritture.

Il lezionario domenicale è quello cattolico, un lezionario che per la sua intelligenza spirituale è stato adottato anche dalla chiesa anglicana e da alcune chiese riformate; tuttavia noi abbiamo voluto suggerire degli ulteriori testi, indicandoli sempre con un asterisco e scrivendoli in corsivo, per fornire dei paralleli veterotestamentari più adeguati all'Evangelo e per comprendere anche la seconda lettura (Apostolo) nella lectio parallela  I testi in corsivo contrassegnati con asterisco vanno dunque considerati come proposte della nostra comunità per la preghiera personale e sopratutto per la lectio divina.

Bose, liturgia monastica
Bose, liturgia monastica
coro sorelle

e) Responsorio

Tra le letture dell'Antico Testamento e dell'Evangelo nell'ufficio del mattino è previsto un responsorio che ha la funzione di rispondere con la lode alla proclamazione della Parola. Esso consiste in un testo dell'Antico Testamento il cui canto, eseguito da un solista, è inframmezzato da un'antifona tratta dal Nuovo Testamento, cantata da tutti, che dà un'interpretazione cristologica (più spesso; oppure escatologica o ecclesiologica...) al testo stesso. Il responsorio compone così in unità Antico e Nuovo Testamento e, nello stesso tempo, indica il periodo liturgico in cui si colloca la lettura delle Scritture. Il responsorio della sera, più breve di quello del mattino, è sempre eseguito in modo alternato tra solista e assemblea, la quale riprende una parte del testo cantato dal solista, e costituisce la risposta alla lettura dell'Apostolo. Quasi sempre è tratto dal Thesaurus monastico e dalla Liturgia Horarum cattolica..

Bose, chiesa monastica
Bose, chiesa monastica
trifora dell'abside

f) Silenzio

Il silenzio è elemento essenziale della liturgia (cf. SC 30)! Esso ha la funzione di aiutare la meditazione delle Scritture e perciò non dev'essere troppo breve, ma deve permettere di fissare nella mente e nel cuore il messaggio della Parola di Dio che deve poi essere custodito e meditato durante le ore successive della giomata.


Bose, chiesa monastica
Bose, chiesa monastica
vetrata notte

g) Cantico del Nuovo Testamento

È il tradizionale cantico del Benedictus al mattino e del Magnificat alla sera e del Nunc dimittis a compieta.

h) Contemplazioni e intercessioni

Introdotte da un apposito versetto invitatorio tratto dalle Scritture e intonato al tempo liturgico, sono preghiere derivanti dal tesoro di tutte le chiese cristiane e, il sabato mattina, dalla preghiera sinagogale. Contemplazioni al mattino come confessione di fede, adorazione, glorificazione, acclamazione, benedizione all'Unico Dio o al Signore Gesù Cristo, e intercessioni alla sera: sono la preghiera per tutta l'umanità, le chiese, la comunità e i fratelli... Nel giorno di giovedì le contemplazioni sono rivolte al Cristo Signore e Pastore e le intercessioni hanno come oggetto la chiesa e i suoi pastori: in particolare si tratterà di ricordare dove è indicata la sigla (N.N.) il nome del Papa, dei Patriarchi, del Vescovo, degli altri ministri delle chiese, presbiteri, diaconi, missionari, e di chi presiede la comunità. Nel giorno di venerdì si fa memoria della passione e morte di Cristo, delle sofferenze dei cristiani e degli uomini, mentre nel giorno del sabato al mattino si prega in comunione con il popolo della prima alleanza mai revocata, in attesa della venuta gloriosa del Messia. Nel giorno della domenica è il mistero del Padre, del Figlio Gesù Cristo Risorto e dello Spirito Santo vivificante che viene contemplato nei diversi uffici lasciando che la grande intercessione della liturgia eucaristica raccolga le intenzioni dei fedeli.

Bose, chiesa monastica
Bose, chiesa monastica
vetrata giorno, particolare

i) Intenzioni libere

Ogni comunità (oppure ogni singolo, in caso di celebrazione individuale) termina l'intercessione con una preghiera libera in cui si ricordano i bisogni del momento. La comunità presenta così a Dio gli eventi del giorno, fa memoria delle persone amate, di chi si è raccomandato alla sua preghiera e anche dei nemici e degli avversari, come richiede l'evangelo (cf. Mt 5,44; Lc 6,28). Si tratta di un'attualizzazione dell'intercessione. Bisogna ricordare che la formulazione delle intenzioni dev'essere sobria, non deve trasformarsi in monologo e neppure assumere una durata e un peso eccessivi rispetto al resto dell'ufficio. Anche da qui traspare la qualità spirituale della comunità!

Bose, chiesa monastica
Bose, chiesa monastica
vetrata colomba Spirito santo

l) Orazione comune e orazione propria

L'orazione comune è una colletta che evoca il momento del giorno (mattino, sera), il lavoro che attende il cristiano, il riposo della notte e, soprattutto, il tempo liturgico che si sta vivendo e le sue esigenze:

La domenica a vespro, nelle feste o memorie l'orazione comune è sostituita dall'orazione propria che inserisce la preghiera nel mistero celebrato. Le orazioni proprie della domenica sono tratte dalla liturgia romana e  ritradotte dal latino.


Bose, chiesa monastica
Bose, chiesa monastica
particolare dell'abside

m) Orazione del Signore (Padre nostro)

Conclude l'ufficio ed è la preghiera insegnataci da Gesù, la norma di tutte le preghiere cristiane. Essa è sempre introdotta da un versetto tratto dal Nuovo Testamento. La preghiera del Signore ci è giunta nelle versioni di Matteo (6,9-13) e di Luca (11,2-4). Le trascriviamo qui ricordando che quella di Luca, che contiene la richiesta dello Spirito Santo, può essere pregata più adeguatamente al mattino lasciando quella di Matteo alla sera dove va inserita dopo l'orazione comune (o propria), prima della benedizione.

Versione di Matteo

Padre nostro che sei nei cieli
sia santificato il tuo Nome
venga il tuo regno
sia fatta la tua volontà
come in cielo e così in terra
dacci oggi il nostro pane quotidiano
e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori
e non ci indurre in tentazione
ma liberaci dal male.
Tuo è il regno, tua è la potenza e la gloria
nei secoli. Amen.

Versione di Luca

Padre
sia santificato il Nome tuo,
venga il tuo Spirito su di noi e ci purifichi,
dacci ogni giomo il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri peccati,
perché anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione.
Nell'attesa che sicompia la beata speranza
e venga il nostro salvatore Gesù Cristo. Amen.

Bose, chiesa monastica
Bose, chiesa monastica
vasca in pietra all'ingresso

n) Benedizione

È un'espressione di benedizione tratta dalla Scrittura (Antico Testamento e Apostolo) e pronunciata da chi presiede la preghiera.

In caso di celebrazione individuale, la verità della preghiera richiede l'adattamento a questa situazione: si tratterà perciò di omettere, per es., le parti dialogate...

(tratto {link_prodotto:id=980}, Edizioni Qiqajon, 2011 p.XIII-XXI)

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