Comunità come luogo di crescita umana

La comunità è un luogo di appartenenza, in cui le persone di indole pur molto diversa e con un retroterra differente, anche se non vivono necessariamente sotto lo stesso tetto, scoprono altre persone simili di mente e di spirito, che si amano e si apprezzano reciprocamente e rivelano la propria vera identità gli uni agli altri. E’ un luogo, la comunità, dove le persone crescono in maturità e possono trovare la guarigione interiore. Imparano anche ad accettare se stesse e gli altri così come sono. Quando poi sono unite fra di loro, imparano il perdono. La comunità è autentica solo se tutti i suoi membri sono incoraggiati ad assumere e a superare la paura della solitudine, a sviluppare una più grande libertà interiore, a perdonare e a diventare più pienamente se stessi, senza nascondersi dentro o dietro il gruppo. Se l’obbedienza all’interno del gruppo è troppo rigida, può bloccare la crescita della coscienza personale e della libertà interiore.

Quando i membri della comunità sono aperti verso i diversi, all’interno e all’esterno di essa, diventano un segno e una sorgente di pace. Per il fatto di riunirsi insieme e di darsi sostegno reciproco, accolgono le persone e compiono imprese che da soli non potrebbero mai realizzare. Possono far fronte alle difficoltà e andare avanti coraggiosamente in mezzo alla paura e al dolore della vita.

Quando la comunità o l’amicizia sono vissute pienamente e autenticamente, quando i membri sono uniti e preparati ad agire attraverso i conflitti inerenti a ogni gruppo di persone, quando cercano di crescere nella loro missione di farsi carico di quello che si trovano nel bisogno, la comunità può diventare un segno del nostro potenziale collettivo, di ciò che possiamo diventare se tutti noi lasciamo da parte l’egoismo e le necessità individuali e impariamo a condividere e a lavorare insieme per una pace e un’unità più grandi.

Da Trovare la pace di Jean Vanier, ed. Messaggero di Padova 2004