Nel bisognoso c’è Cristo

Le parole più chiare, definitive, pronunciate da Gesù sulla relazione del cristiano con ogni bisognoso, sono quelle che concludono il discorso escatologico secondo Matteo ... Nel bisognoso c’è Cristo, e chi serve il bisognoso serve Cristo, ne sia consapevole o meno; nell’ultimo giorno saremo giudicati solo sulla relazione con ogni bisognoso che abbiamo incontrato lungo il nostro cammino. “I poveri sono il sacramento del peccato del mondo” (Giovanni Moioli). Ciò significa che quando noi vediamo una persona oppressa dalla povertà e dal bisogno, dovremo immediatamente interpretare questa situazione come frutto dell’ingiustizia di cui anche noi siamo responsabili, evitando di scaricare la colpa sugli altri. E qui mi si consenta un’attualizzazione; Non è possibile addossare genericamente la responsabilità della povertà che tocca i due terzi dell’umanità all’occidente ricco e sazio: non siamo anche noi inseriti in questo contesto socio-economico, di cui godiamo i benefici? Allo stesso modo, dove c’è un fratello o una sorella nel bisogno, la prima reazione deve essere quella di riconoscere la propria responsabilità in merito a questa situazione di ingiustizia. Da tale presa di coscienza scaturirà poi la disponibilità a farsi prossimi a chi soffre per lottare contro il bisogno che lo angustia; e quando avremo operato per eliminare il bisogno, anzi mentre operiamo, ecco che il povero diventa per noi sacramento di Cristo, anche se forse lo scopriremo solo alla fine dei tempi (Enzo Bianchi, “Nessuno tra loro era bisognoso”, Qiqajon, Bose 2005, pp. 12-14).