Abitare il mondo senza dominarlo

Sottrarsi al fascino del potere. Abitare questo mondo senza dominarlo. riallacciare una relazione fraterna con gli esseri in una sorta di amicizia francescana per la creazione. Ritrovare ciò che è gratuito, che è donato, che è imprevisto, inaudito… Qui “comunione dei santi” acquista il suo significato; coloro che sono depositari del potere possono essere segretamente posti a beneficio di coloro che hanno rinunciato a ogni potere: del resto il celibato del monaco forse non aiuta e contribuisce alla rettitudine del legame coniugale? E la povertà del monaco non aiuta e contribuisce a un uso moderato dei beni?
Questa nuova dialettica tra il non-potere e il potere, tra il non-godimento e il godimento, tra l’obbedienza e l’autonomia può essere vissuta molto concretamente come quella tra l’etica della convinzione e l’etica della responsabilità. Proprio a partire da questa dialettica concretamente vissuta potremmo cominciare a intravedere una risposta a questa semplice domanda: quali segni di grazia possiamo trovare e donare in questo mondo del consumo spinto all’estremo, che ora è anche il mondo del desiderio senza fine?.
Personalmente mi sembra che stiano prendendo forma alcuni comportamenti significativi: