Il viaggio più radicale

Il buon samaritano, Vincent Van Gogh (1890)
Il buon samaritano, Vincent Van Gogh (1890)
Luca 10,25-37

Un dottore della legge si alzò per metterlo alla prova/ “Maestro; che devo fare per ereditare la vita eterna?”. Gesù gli disse: “Che cosa sta scritto nella legge? Che cosa vi leggi?”; costui rispose: “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso”. E Gesù: “Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai”.
Ma quegli volendo giustificarsi disse a Gesù: “Echi è il mio prossimo?”. E Gesù riprese: “Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre dall’altra parte. Anche un levita, giunto in quel luogo e vistolo passò oltre. Invece un samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n’ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all’albergatore, dicendo: Abbi cura di lui, e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno. Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?”.
Quegli rispose: “chi ha avuto compassione di lui”. Gesù gli disse: “Va’ e anche tu fa lo stesso”.


 

La storia racconta di un viaggio da Gerusalemme a Gerico ... Il termine che Luca  usa per “viaggio” è lo stesso termine che usa per indicare la fede cristiana, la “via”. La parabola è un viaggio che trasforma la nostra comprensione di Dio e dell’umanità. il dottore della legge chiede: “Chi è il mio prossimo?”. Alla fine della storia Gesù gli pone una domanda diversa: “chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?”. Nella sua domanda il dottore della legge si mette al centro: chi è il mio prossimo? Ma la parabola ribalta la domanda: adesso è l’uomo ferito che viene posto al centro. Chi si è fatto suo prossimo? Questo è il viaggio più radicale che ogni essere umano deve compiere: la liberazione dal proprio egoismo. È un viaggio che cominciamo da piccolissimi. Il neonato è al centro del suo piccolissimo mondo; Per lui crescere vuol dire scoprire, lentamente, che esistono altre persone e che queste persone non sono lì per soddisfare ogni suo desiderio; Dietro il seno che allatta c’è una madre. Si diventa pienamente umani quando si impara a cedere il centro ad altri ...
Ciò significa rinunciare alle piccole identità che ci separano gli uni dagli altri; La parabola racconta di un viaggio che trasforma l’identità dei partecipanti. L’uomo attaccato dai briganti viene definito semplicemente “un uomo”. Non è specificato  se si tratti di un ebreo, di un samaritano, di un inglese o di un italiano. Egli è ciascuno di noi, ogni essere umano. E quando Gesù chiede chi si sia fatto prossimo dell’uomo ferito, il dottore della legge non risponde “il samaritano”. Dice semplicemente “chi ha avuto compassione di lui”. Anche il samaritano è stato liberato dalla sua piccola identità di eretico; La storia comincia come una storia di ebrei e samaritani, e diventa una storia di due esseri umani. Gli unici che mantengono la loro vecchia identità sono quelli che si limitano a passare senza fermarsi, il sacerdote e il levita, che perdono un’opportunità di scoprire un nuovo modo di essere umani; Il loro cammino li vede passare oltre, ma in realtà sono immobili nella loro vecchia identità ... Quindi, amare il prossimo significa mettersi in cammino ... È un viaggio che mi libera da tutte le mie piccole e che mi rende conforme a Cristo.